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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2011 alle ore 17:46.

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L'attività manifatturiera ai minimi da due anni e i timori di un downgrade smorzano l'ottimismo degli investitori sull'aumento del tetto del debito e pesano su Wall Street. Il Dow Jones chiude perdendo 10,75 punti, o lo 0,1%, a 12.132,49 punti, dopo essere sceso per pochi minuti sotto quota 12.000 punti. Il Nasdaq cede 11,77 punti, o lo 0,4%, a 2.744,61 punti. Lo S&P 500 lascia sul terreno 5,34 punti, o lo 0,4%, a 1.286,94 punti.
Fra i singoli titoli Merck perde il 2%. Hsbc sale dell'1,6% dopo i ricavi dei primi sei mesi oltre le attese e il taglio di 30.000 posti di lavoro.

Ism manifatturiero affonda le borse europee
Su quiest'altra sponda dell'Atlantico, i mercati europei - dopo un avvio positivo - hanno repentinamente girato al ribasso nel pomeriggio dopo la pubblicazione dell'indice Ism manifatturiero americano (nettamente al di sotto delle attese). A Milano il FTSE MIB ha ceduto alla fine il 3,87%, con nuova giornata di passione per i bancari. Intesa Sanpaolo perde il 7,8%, Fondiaria - Sai il 9,2%. Il rendimento dei BTp torna sopra il 6%: lo spread col Bund è balzato al record di 355 punti. Mentre il franco svizzero ha toccato un nuovo record su euro e dollaro.

«Il movimento è partito dall'azionario, con le vendite sui titoli bancari che hanno innescato quelle sulla curva del BTp. È un mercato nervoso», commenta un dealer. «Siamo tornati ai livelli di luglio 2009. Ma questa volta, dopo tre tentativi respinti negli ultimi due anni, il supporto di 17.800 è stato rotto al ribasso - spiega Davide Biocchi, trader professionista -. Anche l'indice Eurostoxx ha perso il supporto guida scivolando sotto i 2.600 punti. Preoccupa il fatto che le vendite sono state massiccie, con volumi nettamente superiori al periodo. Va anche detto che tecnicamente i supporti sono stati rotti però in questo momento la battaglia non è di analisti tecnica. Ma si gioca sul filo del rasoio sulla base di dichiarazioni e dati economici. Certo è che i segnali non sono incoraggianti».

Il CAC 40 di Parigi her perso il 2,27% mentre il DAX 30 di Francoforte è arretrato del 2,42%, l'Ibex di Madrid del 3,24% . Tra i singoli titoli si segnala il balzo di Hsbc a Wall Street, unica banca mondiale in rialzo, dopo l'annuncio inatteso (i conti sono solidi) del maxi-taglio di 25mila dipendenti. Insomma, il mercato premia le banche che intervengono pesantemente sui costi.

Indice Ism statunitense
La giornata era iniziata bene per l'Europa e anche per Wall Street con i principali indicatori in rialzo, accogliendo l'accordo raggiunto nella notte per l'innalzamento del tetto sul debito statunitense. Alle ore 16, tuttavia, dopo la pubblicazione dell'indice Ism manifatturiero di luglio (pari a 50,9 dai 55,3 del mese precedente, attese a 54,5), sono piovute le vendite. Alle 18 italiane il Dow Jones cede l'1%, il Nasdaq l'1,2%, l'S&P 500 l'1,1 per cento.

PIazza Affari "brucia" 15 miliardi
Un altro lunedì nero per la Borsa di Milano che, maglia nera d'Europa, ha bruciato 14,9 miliardi di euro. La capitalizzazione torna così al di sotto dei 400 miliardi di euro, a 396 miliardi contro i 411 miliardi di venerdì scorso.
Per il mercato milanese è la seconda peggiore chiusura del 2011, un soffio al di sopra del calo del 3,96% registrato dal Ftse Mib lunedì 11 luglio. L'indice che racchiude i quaranta maggiori titoli quotati alla Borsa italiana si è riportato indietro fino ai livelli della prima settimana di aprile 2009.

Focus Finmeccanica
Gira in negativo anche Finmeccanica (-2,7%). Il titolo è reduce da una settimana difficile: ha perso fino al 28% sulla scia dei conti deludenti. L'amministratore delegato Giuseppe Orsi, in un'intervista al Sole 24 Ore si è detto fiducioso che la società chiuderà il 2011 in utile.

Borse asiatiche
Anche i mercati asiatici hanno reagito positivamente alle notizie giunte da Washington. Alla Borsa di Tokyo l'indice Nikkei ha terminato la seduta con un progresso dell'1,34% a 9.965,01 punti. La reazione sui mercati valutari è stato un calo dello yen nei confronti del dollaro.

Il portavoce del governo giapponese si è felicitato oggi per l'accordo americano sul debito che permette di evitare il default degli Usa. «Saluto (l'accordo, ndr) e spero che condurrà a una stabilizzazione dei mercati» ha dichiarato Yukio Edano in conferenza stampa. Il Giappone è il secondo più importante detentore di buoni del tesoro americani, dopo la Cina.

Bene il Nikkei, ma gli analisti restano cauti su Tokyo (di Stefano Carrer)

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