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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2011 alle ore 14:23.
Come si può investire sui tradizionali beni rifugio? Quali sono gli strumenti per puntare sull'oro e gli altri «asset sicuri»? E quali sono i rischi da non sottovalutare, quando si parla, ad esempio, di franco svizzero e T-Bond? Mentre la crisi dei debiti sovrani si estende in mezza Europa e le Borse di tutto il mondo cadono vicino ai minimi da marzo 2009, gli investitori sembrano magnetizzati solo da alcuni asset, ritenuti tradizionali porti sicuri nelle fasi più critiche.
Il Sole 24 Ore vi aiuta a capire quali sono le mosse da fare (e da non fare) per puntare sui questi beni: dall'oro alle obbligazioni americane e tedesche, fino ad arrivare alle valute-rifugio come, ad esempio, il franco svizzero.
L'attenzione degli investitori è oramai concentrata sopratutto sul metallo giallo, che venerdì ha toccato un nuovo record di prezzo in termini assoluti, a 1.887 dollari l'oncia (facendo segnare così un rialzo del 30% da inizio anno e addirittura del 70% dal 2010). D'altra parte il rendimento dei Treasury americani è arrivato in settimana ai minimi degli ultimi sessanta anni, a quota 1,97 per cento. In picchiata appare anche il rendimento dei Bund tedeschi, caduto ai minimi storici.
Ma a brillare sono anche franco svizzero e yen. La divisa giapponese è ai massimi sul dollaro dalla seconda guerra mondiale mentre il franco svizzero è oramai vicino a quota a 1,1 sull'euro. Tanto da aver guadagnato nell'ultimo anno circa il 14 per cento sulla moneta unica europea e il 32 per cento sul dollaro. Il motivo? Giappone e la Svizzera hanno un avanzo di bilancio corrente che li rende meno dipendenti da capitali esteri, spiegano gli analisti di mercato.
La corsa del franco potrebbe continuare, anche alla luce della debolezza politica dall'Unione europea di fronte all'estendersi della crisi. Ma non è detto che, ciò nonostante, altri attori possano impedire nuovi rafforzamenti. Anzi.
La stessa Banca Nazionale Svizzera ha introdotto nuove misure per indebolire la divisa nazionale immettendo liquidità sui mercati e fissando il tasso nominale sui depositi a breve vicino allo zero e in negativo quello sui titoli biennali, nel disperato tentativo di bloccare gli ingenti flussi verso il franco e i titoli di Stato. Difficile credere che questa operazione, alla luce della fame di sicurezza degli investitori, porti a una frenata nella corsa al franco. A meno che, nel frattempo, dal fronte politico europeo non arrivino notizie che siano in grado di rassicurare gli incerti mercati finanziari.
- Lingotti, monete o Etf per chi punta sull'oro
- Bund e T-Bond contro la volatilità
- Conto in valuta, ma occhio ai costi
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