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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 11:12.

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Perché lo spread BTp-Bund è in altalena. I fattori che potrebbero far tornare la quiete dopo la tempesta (AFP Photo)Perché lo spread BTp-Bund è in altalena. I fattori che potrebbero far tornare la quiete dopo la tempesta (AFP Photo)

I nuovi contenuti della manovra e il voto di fiducia annunciato dal Governo non muovono lo spread BTp-Bund. Il differenziale di rendimento decennale tra Italia e Germania, che prima dell'annuncio degli ultimi ritocchi al testo della manovra, oscillava sui 366 punti base, al momento continua a navigare intorno agli stessi valori, a 365 punti base. «L'impatto sul mercato di queste novità che sembrano positive - spiega un trader a Radiocor - è stato pari a zero e questo perché ormai il Governo si é giocato quel bonus di credibilità che aveva, cambiando ogni giorno le carte in tavola. A questo punto è possibile che un effetto sui BTp si potrà avere solo quando la manovra sarà effettivamente approvata, con dentro tutte le misure necessarie a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013».

Nell'attesa di conoscere se la Bce continuerà a sostenere la domanda di titoli di Stato italiani (il verdetto da Francoforte è atteso per giovedì 8 settembre) resta alto il livello di guardia sugli spread tra quanto rende sul mercato secondario il BTp italiano a 10 anni e il corrispettivo Bund tedesco (considerato in questa fase di avversione al rischio, più che mai, un porto sicuro dove mettere al riparo la liquidità).

Questa mattina il differenziale è schizzato in apertura a 378 punti base per poi ripiegare intorno ai 370 punti base, intorno ai valori della chiusura di ieri. Per poi affievolirsi ulteriormente a quota 360, subito dopo l'annuncio della Banca centrale svizzera di fissare un valore minimo per il cambio con l'euro a 1,20 per contrastare l'apprezzamento del franco (considerato una valuta rifugio) nei confronti della divisa continentale. Successivamente, dopo l'apertura negativa di Wall Street, lo spread si è nuovamente allargato a 377 punti base.

Va ricordato che lo spread BTp-Bund - considerato uno dei parametri chiave per misurare il livello di tensione dei mercati e il clima di fiducia degli investitori nei confronti dell'Italia - è in crescita (60 punti base in più rispetto alla chiusura di venerdì) sia a causa delle vendite sui BTp (che abbassano il prezzo e di conseguenza muovono verso l'alto il rendimento che si muove in direzione opposta) ma anche in virtù degli acquisti sui Bund. In questa fase, ad esempio, sembra prevalere questa seconda molla dato che i rendimenti del Bund viaggiano intorno al minimo storico (1,83%) toccato ieri (giudicato "ridicolo" dagli analisti di Websim in insostenibile nel lungo periodo). Mentre i rendimenti dei BTp restano alti (5,45% con un picco al 5,6% a inizio mattina) ma profondamente distanti dal 6% toccato a luglio, quando erano appunto balzati su livelli che non si vedevano dal 1997.

Spread a 377, Cds ai massimi
E va ricordato, inoltre, che l'andamento dei BTp a 10 anni è dallo scorso 8 agosto "drogato" dall'intervento protettivo della Bce che ha annunciato il sostegno attraverso acquisti sul mercato secondario (una sorta di quantitative easing in salsa europea) mentre il mercato dei Cds (contratti che coprono dal rischio insolvenza) al pari del mercato dei BTp a 30 anni offre una dimensione più "credibile" del rischio Paese, in quanto non inflazionato dalla scudo protettivo di Francoforte. Non a caso il rendimento dei BTp a 30 anni viaggia su livelli superiori rispetto a quello dei decennali e i Cds sul debito italiano hanno toccato oggi il nuovo picco storico a quota 445 punti. In sostanza, per assicurare 10 milioni di euro di BTP contro un'eventuale insolvenza dell'Italia occorre oggi pagare un premio di ben 445.000 euro.

La Bce ha acquistato ancora BTp e Bonos
Tutto ciò mentre la Bce sta continuando a comprare titoli di Stati italiani e spagnoli sulle scadenze a 10 anni. Lo rendono noto due trader aggiugendo che l'azione della Bce è stata «piuttosto aggressiva». La scorsa settimana la Bce ha acquistato titoli di Stato sul mercato secondario per 13,3 miliardi di euro. Più del doppio rispetto ai 6,6 miliardi della settimana precedente.

Italia più cara della Spagna
Leggendo tra le righe tassi e rendimenti del mercato obbligazionario si deduce inoltre che in questo momento il rischio-Paese dell'Italia è più alto rispetto a quello della Spagna dato che i rendimenti dei Btp a 10 anni viaggiano più alti dei rispettivi Bonos iberici di circa 30 punti base, livelli che non si vedevano da novembre 2009. «A pesare sull'obbligazionario italiano è la debolezza politica che potrebbe causare un declassamento del rating del Paese», spiega Alessandro Giansanti, strategist di Ing, in un report. Il premier Silvio Berlusconi e il ministro delle Finanze Giulio Tremonti stanno lottando duramente per convincere la Lega Nord sulla necessita' di rivedere il sistema pensionistico, osserva l'esperto.

Paradossi finanziari
I numeri parlano chiaro: la situazione per la sostenibilità dell'euro, condizionata dalla navetta tra politica e finanza, è in questo momento estramente complicata. Ma i numeri non nasconodo allo stesso tempo alcuni paradossi in cui stanno incartando i mercati nelle ultime ore. Come ha ricordato François Perol, presidente della Federazione bancaria francese: «Quando si vedono i cds (contratti che coprono dal rischio insolvenza, ndr) della Francia superare quelli del Perù allora si ha un'idea dell'entità delle disfunzioni attuali».

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