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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2011 alle ore 10:49.
Vizi e virtù del mutuatario medio italiano. Questi è virtuoso quando ottimizza il contratto cercando la soluzione più competitiva (in termini di costi e tasso). Ma cade nel "vizio" quando esagera, abusando del meccanismo della surroga, che consente di spostare il proprio mutuo dal vecchio istituto a uno nuovo a costo zero per inseguire offerte di mercato via via più favorevoli.
Dal 2007 – da quando con l'entrata in vigore del decreto Bersani che ne ha difatti azzerato le spese la surroga ha avuto un exploit in Italia – è nata la figura del "surrogatore seriale". Identikit del mutuatario pronto a fare zapping da una banca all'altra, pronto ad agganciarsi all'offerta-promozione last minute. Un copione già visto in particolare tra il 2000 e il 2005 nel mondo dei cellulari, quando andava di moda cambiare gestore telefonico più volte l'anno per inseguire la tariffa più bassa.
Il surrogatore seriale però non aiuta il sistema e il sano sviluppo del meccanismo domanda-offerta.
A tal punto che le banche, per scoraggiare il fenomeno, avrebbero creato una sorta di cartello non concedendo surroghe a chi si presenta in banca già con un "mutuo usato" da rottamare ancora. Questo perché quando una banca acquista un nuovo cliente sopporta, tra costi amministrativi e costi relativi alle spese di copertura finanziaria, un esborso medio di 1.500-2.000 euro.
Costi che non ammortizza se dopo pochi mesi lo stesso cliente sposta tutto altrove. «Le banche, in maniera apparentemente non concordata, hanno iniziato a declinare le richieste di mutuo di surroga se il mutuatario è intestatario di un mutuo sottoscritto precedentemente con finalità surroga – spiega Stefano Rossini, amministratore delegato di MutuiSupermarket.it –. Esse godono di piena discrezionalità nella definizione dei propri criteri di credito e in molte hanno deciso di tutelarsi definendo criteri di credito che permettono di evitare mutuatari che potrebbero essere in futuro "incostanti e volatili" cambiando per una seconda volta il proprio mutuo. Per questo motivo gli istituti stanno adottando un approccio di "limitata concorrenza" a beneficio dell'industria bancaria, riuscendo in questo modo a tenere sotto controllo il rischio di doppia surroga».
Un recente mistery shopping di Altroconsumo su 181 filiali bancarie visitate ha confermato questa tendenza con un 24% delle agenzie che poneva limiti alla richiesta di trasferimento mutuo con surroga. In particolare alcune filiali, se il richiedente aveva già effettuato una surroga in passato, evidenziavano difficoltà di tipo burocratico.
Quindi, il comportamento di pochi sta irrigidendol'atteggiamento delle banche (non obbligate ad accettare clienti di altri istituti) rischiando di depotenziare il prezioso meccanismo della surroga.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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