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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2011 alle ore 10:08.

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Gli esperti della Bce hanno rivisto al ribasso le stime macroeconomiche dell'area euro per il 2011 e il 2012: il tasso di crescita del Pil dovrebbe attestarsi tra l'1,4 e l'1,8% quest'anno e tra lo 0,4 e il 2,2% il prossimo. Nelle proiezioni di giugno la crescita del Pil era stimata in una forchetta compresa tra l'1,5 e il 2,3% nel 2011 e tra lo 0,6 e il 2,8% nel 2012. «Le revisioni delle prospettive per i due anni considerati - si legge nel bollettino di settembre della Bce - riflettono la riduzione della domanda estera e l'indebolimento della domanda interna, frenata tra l'altro dalla maggiore incertezza, dal peggioramento del clima di fiducia, dal calo dei corsi azionari e dai criteri più restrittivi di erogazione del credito».

Il commento
Il Consiglio direttivo della Bce nel bollettino di settembre si attende una crescita moderata dell'economia dell'area, a fronte di un livello di incertezza particolarmente elevato e di rischi al ribasso intensificati. In linea con le aspettative, si legge nel bollettino, nel II trimestre la crescita economica è rallentata nell'area dell'euro, dopo la vigorosa espansione del I trimestre. In prospettiva, una serie di andamenti sembra frenare la dinamica di fondo dell'area euro, fra questi: 1) la moderazione di crescita dell'economia mondiale, con i connessi ribassi delle quotazioni azionarie e il peggioramento del clima di fiducia delle imprese; 2) gli effetti sfavorevoli derivanti dalle tensioni in atto in vari mercati del debito sovrano dell'area euro.

L'acquisto dei Buoni del Tesoro
La decisione di riprendere gli acquisti di titoli di Stato presa dalla Bce il 7 agosto dopo uno stop di quattro mesi «era motivata dal rischio significativo che, in assenza di interventi, il funzionamento di alcuni mercati dei titoli di Stato venisse compromesso». La Bce scrive che c'era il rischio che «le tensioni si propagassero ad altri mercati» e che ciò avrebbe potuto determinare «un pesante impatto sull'accesso ai finanziamenti nell'economia dell'area euro».

Nuove manovre
«È essenziale che i provvedimenti annunciati dali Paesi per risanare e rafforzare le basi giuridiche delle regole dei bilanci nazionali si concentrino nelle fasi iniziali dei periodi di programmazione e trovino piena applicazione.I governi devono essere pronti ad attuare misure di risanamento aggiuntive, in particolare dal lato della spesa, qualora si concretizzino rischi relativi alla realizzazione degli attuali obiettivi di bilancio».

Il sostegno alle banche
«L'offerta di liquidità e le modalità di aggiudicazione degli importi nelle operazioni di rifinanziamento continueranno ad assicurare che le banche dell'area euro non subiscano vincoli di liquidità».

Inflazione
Il Consiglio direttivo ritiene che« le prospettive di medio periodo sull'andamento dei prezzi siano soggette a rischi sostanzialmente bilanciati. I rischi verso l'alto riguardano in particolare la possibilità di rincari superiori alle ipotesi per il petrolio e le materie prime non petrolifere, nonché incrementi delle imposte indirette e dei prezzi amministrati, data l'esigenza di risanare i conti pubblici nei prossimi anni.

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