Caisse des Depots (Cdc) (equivalente francese della Cassa depositi e prestiti) e Banque Postale stanno lavorando per rilevare parte delle attività di finanziamento e di portafoglio prestiti della banca franco-belga Dexia e creare un nuovo polo specializzato nel finanziamento agli enti locali. Il direttore della Caisse, Augustin de Romanet, formalizzerà un progetto nei prossimi giorni.

La CdC è diventata primo azionista di Dexia in seguito al salvataggio del gruppo bancario (oberato da molti titoli tossici legati ai subprime Usa) nell'autunno 2008 dopo il fallimento di Lehman Brothers. Il salvataggio è costato sei miliardi di euro alle casse pubbliche di Francia e Belgio, azionisti storici di Dexia. Da allora la Caisse des Depots detiene una quota del 17,6% del capitale, seguito dalla belga Holding Communal e da Arcofin CVBA con circa il 14% ciascuno. Governo belga ed enti locali detengono l' 11% circa, mentre la partecipazione diretta del governo francese è pari al 5,7%.

Nel secondo trimestre 2011 il gruppo bancario ha registrato una perdita record di quattro euro, dopo aver svalutato titoli greci in portafoglio.

Dexia è nata nel 1996 dalla fusione di Credit Local de France e di Credit Communal de Belgique, principali finanziatori degli enti locali dei rispettivi paesi. A differenza del Credit Local de France presente solo sul mercato all'ingrosso, la divisione belga opera sia come banca al dettaglio in Belgio sia come private bank in Lussemburgo. Nel primo semestre 2011 la banca ha ridotto drasticamente l'attività di finanziamento agli enti locali in Francia scesa a 1,26 miliardi di euro, il 54% in meno rispetto ad un anno prima ed ha bloccato i finanziamenti agli enti locali in Italia, Stati UNiti, Gran Bretagna e Germania. Lo scorso luglio ha superato gli stress test delle autorità europee che non avevano rilevato la necessità di procedere ad aumenti di capitale.

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