Il titolo Dexia è stato sospeso su Euronext fino a lunedì in seguito alla richiesta dell'Autorità di regolazione belga (Fsma). Intanto lo smantellamento del gruppo bancario franco-belga inizia a prendere forma. Dexia ha confermato di essere in «trattative esclusive con un gruppo di investitori istituzionali a cui parteciperà lo stato del Lussemburgo», per la cessione della sua filiale lussemburghese, Dexia Banque Internationale Luxembourg (Bil).

«I negoziati sono a uno stato avanzato - ha rivelato il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Luc Frieden - e la trattativa potrebbe concludersi entro la fine del mese». Si tratta di un «investitore estero pronto a comprare Dexia Bil e proseguire oltreoceano il suo sviluppo strategico». Potrebbe trattarsi, secondo il giornale belga De Tijd, del fondo sovrano del Qatar, pronto ad entrare in campo con una operazione da 900 milioni di euro, ma l'indiscrezione non è per ora confermata. Ciò che è certo, invece, è che all'operazione parteciperà anche il governo lussemburghese, che diventerà azionista di minoranza di Bil.

Il titolo non sembra gradire la notizia come mostra la quotazione sull'Euronext in calo oggi del 16,75% a 85 centesimi, nuovo minimo delll'anno. Rispetto al picco di 3,51 euro dello scorso il 17 febbraio il titolo ha perso oltre il 70% del suo valore.

Oggi erano attese le decisioni dei governi francese e belga sul piano di smembramento del gruppo, come annunciato ieri il ministro francese Francois Baroin. I governi stanno interesse a trovare delle soluzioni che non comportino nuove iniezioni di capitale, dopo il costoso salvataggio congiunto del 2008. Per ora si sa solo che è stata fissata per sabato una riunione del Cda per discutere del futuro del gruppo.

In Belgio
Gli occhi sono puntati su Dexia Belgique Bank (Dbb): secondo informazioni diffuse dai quotidiani economici De Tijd e L'Echo, il governo di Bruxelles, in una riunione ristretta del consiglio dei ministri, avrebbe deciso di optare per la nazionalizzazione dell'istituto, piuttosto che trasformarla in uno «spin off» del gruppo come proposto dalle regioni. La notizia non finora non è stata né confermata né smentita.

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