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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2011 alle ore 15:47.

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Buona chiusura di Wall Street dopo il discorso del governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, che considera ormai insufficienti le iniezioni di liquidità per affrontare la crisi dei mercati: l'indice S&P500 conclude la seduta guadagnando il 2,04%, il Nasdaq l'1,63% e il Dow Jones l'1,58%. In giornata sono arrivati i conti trimestrali di due grandi banche americane: Goldman Sachs e Bofa. La prima ha riportato una perdita pesante ma nonostante ciò il titolo guadagna l'1,6%. Ben oltre le attese invece il risultato di Bank of America che balza del 5,97%.

Chiusura contrastata per le Borse europee in una giornata segnata dall'avvertimento di Moody's alla Francia (il rating potrebbe essere messo sotto osservazione). La notizia pesa soprattutto sulla piazza di Parigi con il CAC 40 che cede lo 0,89% appesantito dai titoli delle banche. Chiudono appena sopra la parità invece Francoforte (+0,10% il DAX 30) e Piazza Affari (+0,35% il FTSE MIB, +0,28% il FTSE IT All Share).

Incertezza in vista del vertice europeo sulla crisi
Sui mercati pesano le incertezze legate alla crisi dei debiti sovrani in una settimana cruciale per le sorti dell'eurozona con il vertice del 23 ottobre. Le borse arrivano da una vigilia negativa segnata dalle parole del cancelliere tedesco Angela Merkel, che aveva invitato a non farsi troppe illusioni su un accordo risolutivo della crisi in occasione del vertice. A questo quadro fosco si aggiungono i dati relativi al rallentamento del Pil cinese nel terzo trimestre e l'annuncio di Moody's di una possibile revisione della prospettiva "stabile" sul debito della Francia. In questo contesto l'euro si attestata a quota 1,3719 alla chiusura delle piazze europee. Lo spread BTp-Bund si impenna a quota 380. I timori sulla solidità delle finanze francesi fanno peraltro salire toccare un nuovo record a 101 punti il differenziale tra titoli francesi e tedeschi.

Focus Piazza Affari
A Piazza Affari tengono i titoli bancari con Unicredit che sale del 2,7%, Intesa Sanpaolo dell'1,22%. Bene anche Pirelli & C (+3,94%) e Autogrill (+3,72%). Nella parte bassa del listino troviamo Terna. Il titolo cede l'1,95% dopo che il numero uno Flavio Cattaneo ha detto di non poter «garantire che il dividendo 2012 sia in linea con la politica dei dividendi del 2011». Sui conti della società controllata dal Tesoro pesa in particolare la cosiddetta Robin Tax (l'addizionale Ires per le società operanti nel settore energetico introdotta con l'ultima manovra).

Banche francesi in calo
Se le banche italiane tengono quelle francesi soffrono. Bnp Paribas cede il 3,58%, Credit Agricole il 3,56% e Socgen il 5,33%. Pesa la decisione di Moody's di mettere sotto osservazione l'outlook sulla Francia per un possibile downgrade per i prossimi 3 mesi.

Indice Zew tedesco in calo
Sull'andamento degli indici pesa poi l'indice Zew (fiducia imprese tedesche sull'aspettativa dell'andamento dell'economia) diffuso alle ore 11 e risultato peggiore delle attese. L'indicatore a ottobre è peggiorato a -48,3 punti in dai -43,3 di settembre, sui minimi da novembre 2008. Si tratta dell'ottavo mese consecutivo di calo. L'indicatore sulle condizioni correnti è sceso a 38,4 punti da 43,6. Sul dato, spiega l'istituto di ricerca, pesano i timori sugli investimenti in Germania e le attese per un calo della spesa.

Focus mercati asiatici
La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo. In chiusura, l'indice Nikkei dei 225 blue chip ha perso l'1,55% a 8.741,91 punti. Tra i mercati asiatici male anche l'S&P/Asx 200 australiano è scivolato del 2,0%, il Kospi Composite della Corea del Sud perde l'1,4% e il Sensex dell'India è sceso del 1,6%. In Cina il Shanghai Composite perde l'1,7%, mentre a Hong Kong l'indice Hang Seng ha chiuso con un ribasso del 4,23%.

Rallenta l'economia cinese
Sui mercati - appesantiti ieri dalle dichiarazioni di Angela Merkel che ha smorzato gli entusiasmi in merito al vertice Ue del 23 ottobre e alla possibilità di prendere decisioni definitive sulle misure da intraprendere per risolvere la crisi dei debiti sovrani - pesa il rallentamento della Cina. Nel terzo trimestre il Pil è cresciuto del 9,1% rispetto al 9,5% segnato nel periodo precedente. Lo riporta martedì l'ufficio cinese delle statistiche (Nbs). Per i primi nove mesi dell'anno il prodotto interno lordo della Cina é salito del 9,4%, la stessa cifra dello scorso anno.

«La crescita del terzo trimestre in Cina é inferiore alle aspettative del mercato, ma noi continuiamo a credere che l'economia cinese si stia dirigendo verso un atterraggio morbido. Aumenta comunque il rischio di un brusco rallentamento a causa dei problemi delle grandi economie avanzate mondiali». Così Alistair Thornton, economista presso Ihs Global Insight, con sede a Pechino commenta il rallentamento della crescita registrato dall'economia cinese nel terzo trimestre.

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