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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2011 alle ore 22:10.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2011 alle ore 08:40.

Piazza Affari continua la ripresa innescata dopo l'annuncio delle dimissioni di Silvio Berlusconi dopo l'ok del Senato al ddl stabilità. Oggi ha chiuso a +3,78% portando al 5% il guadagno incamerato nelle ultme due sedute. Bene anche Francoforte (+2,99%) e Parigi (+2,76%). Anche Wall Street (Dow Jones a +2,19% e Nasdaq a +2,04%; +1,95% lo S&P500) registra la novità politica in Italia e plaude al calo della tensione sui titoli di stato. Si raffredda, in effetti, il differenziale di rendimento dei BTp a 10 anni con i corrispondenti Bund tedeschi. Lo spread è in calo a 462 punti, il rendimento si attesta al 6,48%.
Curva dei rendimenti meno anomala
«La curva dei rendimenti italiana sta abbozzando una fisionomia meno anomala di quella vista nei momenti di maggiore panico, con i rendimenti delle scadenze più brevi riposizionatisi al di sotto di quelle più lunghe» osserva un dealer. Il titolo a due anni, il cui rendimento era schizzato mercoledì fino al 7,65%, quota poco sotto il 6%, mentre il tasso del cinque anni, volato l'altroieri al 7,83%, chiude al 6,54%, dopo un minimo intraday del 6,44%.
Monti ha il sostegno di Wall Street
Le forze politiche italiane hanno fatto quadrato attorno a Mario Monti. È questo il titolo di un articolo del Wall Street Journal che dedica ampio spazio alla cronaca degli ultimi avvenimenti politici italiani e delle loro ripercussioni sulle piazze finanziarie di tutto il mondo. Per l'autorevole giornale newyorkese, «Monti ha il sostegno dei partiti più importanti del centro e della sinistra italiana e l'approvazione del Premier uscente Silvio Berlusconi».
Scricchiola l'Austra
Scricchiola l'Austria. Dopo la Francia sul mercato dei titoli di stato arrivano segnali di tensione anche da un altro Paese i cui titoli, per ora, beneficiano della massima valutazione, la tripla A. È infatti salito a livelli record nell'era dell'euro anche il premio di rischio chiesto dagli investitori per i bond emessi da Vienna. E i forti flussi di vendita registrati oggi hanno indotto il ministero delle Finanze austriaco a insistere che il rating dello stato non è a rischio. E le cifre convalidano tali timori: il rendimento sui buoni decennali austriaci è aumentato almeno 42 punti base dall'inizio della settimana, toccando oggi il 3,44% con uno spread rispetto ai titoli tedeschi che si è oramai ampliato a 165 punti base.
Attesa per la svolta politica
Il mercato, reduce da una seduta relativamente tranquilla, aspetta di capire se un eventuale governo di unità nazionale guidato da Mario Monti potrà contare sul supporto delle forze politiche in parlamento. Non sono ancora state sciolte le riserve nel Pdl. Il partito di maggioranza relativa è diviso tra chi vuole elezioni subito e chi preferisce sostenere un governo di unità nazionale.
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