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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2011 alle ore 22:45.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2011 alle ore 22:08.

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La Borsa di Tokyo ha chiuso in moderato calo, dopo aver toccato nel corso della seduta il minimo dal 15 marzo a causa delle preoccupazioni dopo il fallimento delle trattative sul debito Usa, che si uniscono ai timori per la zona euro. L'indice Nikkei ha perso lo 0,40% a 8.314,74 punti. Acquisti tecnici nella seconda parte della sessione e il balzo del 20% delle Olympus, hanno contribuito a limitare la caduta.

Wall Street chiude in netto calo sulla scia dei pesanti ribassi registrati in Europa e dei timori legati al mancato accordo - come poi si è verificato - sulla riduzione del deficit. Al termine degli scambi il Dow Jones cede il 2,10%, il Nasdaq l'1,92% mentre l'S&P500 cede l'1,86 per cento. Nonostante i dati macro positivi sui listini prevale il pessimismo. Pesano evidentemente le preoccupazioni sul mancato accordo sul rientro del deficit pubblico, oltre alle incertezze sulla soluzione della crisi del debito nell'Eurozona. Il deputato repubblicano Jeb Hansarling e il senatore democratico Patty Murray hanno infatti dichiarato congiuntamente il fallimento della missione del super-comitato composto da 12 membri, che aveva il compito di concordare un piano di rientro del deficit da 1.200 miliardi di dollari in 10 anni.

Wall Street snobba i dati macro
L'andamento di Wall Street, come accennato, non sembra essere influenzato dai dati macro positivi comunicati in giornata. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono cresciute in ottobre dell'1,4% rispetto al mese precedente alla quota destagionalizzata di 4,97 milioni di unità, meglio delle attese degli analisti che si attendevano una flessione del 2,2%. Buone indicazioni anche dall'indice delle attività economiche nel distretto di Chicago, migliorato a -0,13 punti in ottobre da -0,20 in settembre.

Chiusura pesante per l'Europa
Pesante la chiusura delle borse europee. Piazza Affari è la peggiore. Al termine degli scambi gli indici Ftse Mib e Ftse It All Share cedono rispettivamente il 4,74 e il 4,34 per cento. Va ricordato, comunque, che lo stacco dei dividendi pesa per lo 0,57% sul Ftse Mib. Anche con lo stacco della cedola Milano è pesante. Nel resto d'Europa Parigi perde il 3,41%, Francoforte il 3,35% e Londra il 2,62%. All'indomani della vittoria del Partito popolare nelle elezioni parlamentari è pesante anche la Borsa di Madrid (-3,48%).

Debiti sovrani
Resta alta la tensione sul mercato dei titoli di stato con il differenziale di rendimento tra i titoli governativi di Spagna e Italia nei confronti del Bund tedesco in aumento. Si attesta intorno ai 150 punti intanto lo spread Francia/Germania. In giornata Moody's ha emesso una nota in cui sottolinea che la Tripla A della Francia è a rischio. Nel dettaglio lo spread tra BTp e Bund chiude a 474,22 punti. Nel corso della giornata il range è oscillato tra 466,55 punti (dato d'apertura) e 487,56 punti, massimo di giornata. Sale a 468 punti lo spread della Spagna. Anche oggi - riferiscono alcuni operatori - l'Eurotower avrebbe comprato titoli di Stato italiani per abbassare i rendimenti. Nel complesso, la scorsa settimana gli acquisti della Bce sono saliti a 7,99 miliardi, contro i 4,48 miliardi dei sette giorni precedenti.

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