Piazza Affari, tornata positiva dopo la decisione della Bce di tagliare i tassi di interesse dello 0,25% portandoli all'1 per cento, ha nettamente invertito la rotta nel pomeriggio tornando in territorio negativo alla luce del forte taglio delle stime sulla crescita di Eurolandia comunicate dal presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa seguita al meeting del Consiglio direttivo dell'Eurotower.

Investitori delusi - in attesa di conoscere gli esiti del vertice europeo di Bruxelles - anche dal fatto che Draghi abbia chiuso la porta all'ipotesi che la Bce possa prestare soldi al Fondo monetario internazionale perché quest'ultimo li utilizzi a sostegno dei governi dei Paesi europei, in difficoltà per la crisi del debito. Si è verificato così un drastico peggioramento dell'andamento dei listini sfociato in una chiusura in pesante caduta della Borsa di Milano: il Ftse-Mib ha lasciato sul terreno il 4,29% a 14.979,07 punti, il calo più forte in Europa. Ftse All Share a 15.763,69 (-3,85%). Chiusura negativa anche per Parigi (-2,53%), Francoforte (-2%) e Londra (-1,14%). Euro in calo poco sopra 1,33 contro il dollaro.

In territorio negativo anche Wall Street, nonostante il calo superiore alle attese delle richieste di sussidi di disoccupazione e l'aumento delle scorte all'ingrosso (+1,6% a ottobre): Il Dow Jones ha chiuso in calo dell'1,6%, lo S&P 500 ha ceduto il 2,11%, mentre il Nasdaq Composite è arretrato dell'1,99%.

Tutto questo nonostante Draghi abbia annunciato due aste a 36 mesi per assicurare l'ossigeno della liquidità alle banche e abbia parlato di ampliamento delle garanzie (collaterali) per poter accedere ai finanziamenti dell'Eurotower. L'obiettivo di questa mossa, constatato il rischio di stretta creditizia che potrebbe avere effetti pesanti sull'economia reale, è quello di spingere le banche a prestare soldi a famiglie e imprese.

Spread in risalita oltre i 440 punti, Spagna 360, Francia 130
Dopo una mattinata in calo, il differenziale di rendimento tra i BTp e i bund decennali è risalito repentinamente per chiudere a 444 dai 388 dell'apertura. Il rendimento del 10 anni italiano è volato al 6,46%. Il differenziale Spagna-Germania ha superato i 367 punti e quello della Francia i 130 punti. La doccia fredda si è inevitabilmente scaricata anche sui BTp, i cui rendimenti sulla scadenza decennale sono schizzati al 6,4 per cento, dal minimo del 5,88. In salita anche il rischio debito misurato dai Credit dafault swaps (Cds): per l'Italia a 483 punti (+22), per la Spagna 390(+17), per la Francia a 204 (+12). In mattinata peraltro la clearing house Lch Clearnet ha ridotto i margini di garanzia per negoziare i titoli italiani. A questa buona notizia è seguita anche la nota dell'agenzia di rating Fitch che ha promosso la manovra. «Il piano di austerità varato dal governo Monti - si legge nella nota - attenua le pressioni a breve sul rating dell'Italia e rafforza la credibilità del suo tentativo di arrivare all'equilibrio di bilancio nel 2013».

Focus Piazza Affari, banche sotto tiro dopo stime Eba
Piazza Affari ha ampliato i cali nel pomeriggio. Le banche sono stati i titoli più penalizzati dopo le stime dell'Eba, l'autorità bancaria europea: Mps ha ceduto il 9,15%, Unicredit il 7,2%, Ubi Banca il 7,12%, Banco Popolare -6,15% e Intesa Sanpaolo -8,92%. Male anche le altre banche con Bper -8,37% e Bpm -6,28%. Peggio di tutti, però, ha fatto Mediobanca che ha ceduto il 10,42% a causa, oltre che delle difficoltà del settore bancario, del possibile coinvolgimento nel riassetto FonSai (-9,64%) dove è uno dei maggiori creditori. In mattinata l'agenzia di rating Standard & Poor's ha annunciato di voler mettere sotto osservazione i giudizi di diversi istituti di credito italiani. (Segui l'andamento dei titoli nel box)

Borsa di Tokyo
La Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni in calo con gli occhi dei mercati puntati sull'Europa, in attesa che si apra il Consiglio Ue. L'indice Nikkei 225 segna -0,66% a 8.664,58 punti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA