Draghi sceglie un non tedesco all'economia

In ogni caso, il posto di capo economista "non è importante come un tempo", dice al Nyt Marie Diron, ex economista della banca centrale, oggi consulente di Ernst & Young. Ciò si deve in parte al fatto che il consiglio direttivo ha altri membri con titoli economici, a cominciare da Draghi, che ha un dottorato in economia del Mit. Di decisione "a sorpresa" parla anche l'agenzia americana Associated Press (ripresa tra gli altri dal Washington Post). Secondo alcuni analisti, scrive l'Ap, Praet è considerato "meno falco" di Stark dal punto di vista monetario, ovvero "leggermente più disposto a tagliare i tassi d'interesse in determinate situazioni". Un analista della Royal Bank of Scotland descrive Praet come "leggermente falco" e "un po' più pragmatico", rispetto a Stark, che invece è un "falco assoluto".

Anche Le Monde, riprendendo sul suo sito un'Afp, mette in evidenza che la decisione ha sorpreso gli osservatori. Si tratta di "una soluzione di compromesso per un posto strategico, molto ambito in piena crisi dalla Germania e dalla Francia". Finora - scrive Le Monde - il posto era sempre stato occupato da un tedesco, ma Draghi "ha ignorato queste considerazioni", in un momento in cui la Bce è sottoposta a forti pressioni, bersagliata da appelli a intervenire massicciamente per salvare gli Stati indebitati, "cosa che rifiuta in nome della sua indipendenza e della stabilità della zona". La Francia - puntualizza - fa parte dei Paesi che vorrebbero vederla svolgere un ruolo maggiore, al contrario della Germania.

Nel ritratto dedicato a Praet, il quotidiano belga Le Soir ricorda il discorso da lui pronunciato nel dicembre 2011, discorso nel quale "riafferma la linea ortodossa della Bce", ovvero quella di mantenere la stabilità dei prezzi a breve termine, scartando la creazione di moneta da parte della Bce.

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