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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 14:48.

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Tobin tax o no? È il tema del momento. Ne hanno anche oggi il presidente della Francia Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Secondo indiscrezioni i due avrebbero trattato una versione sensibilmente diversa dalla Tobin tax, che si limita alla reintroduzione in Francia della tassa di Borsa sulla vendita di azioni. Lo si apprende a Berlino a margine dell'incontro fra i due leader.

Dopo essersi resa conto che l'introduzione soltanto in Francia di una tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe stata difficile tecnicamente e assolutamente autolesionistica, Parigi avrebbe deciso di ripiegare sulla tassa da applicare all'acquisto di azioni, che ha il vantaggio di esistere già nella City londinese sotto forma di imposta di bollo allo 0,5%.

Secondo i calcoli del ministero delle Finanze francese, tale tassa - che consentirebbe a Sarkozy di incamerare il bonus elettorale di aver condotto in porto per primo un provvedimento che fa pagare la crisi anche a finanza e speculazione (le presidenziali in Francia sono in programma ad aprile/maggio) - porterebbe nelle casse dello stato almeno 3 miliardi di euro l'anno.

Quanto invece all'applicazione della Tobin Tax tout court, Germania e Francia spingeranno per un accordo a livello del'area euro, se non sarà posibile un'intesa a livello di Unione europea. Lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, spiegando che su questo tema non c'è ancora piena intesa nel governo tedesco.

Posizione confermata da Sarkozy. «Io e il cancelliere Merkel abbiamo sempre detto che crediamo nel principio di questa proposta - ha aggiunto il numero uno dell'Eliseo -. La mia convinzione è che se noi non diamo l'esempio, non si farà mai. L'idea della Francia è di applicare il progetto di direttiva della Commissione europea, ha sottolineato Sarkozy aggiungendo che la Francia si «impegnerà affinché questa possa essere adottata in tutta la zona euro».

Contraria invece l'Inghilterra Cameron ha detto che bloccherà una Tobin Tax europea. Alla Bbc, il premier ha ribadito la posizione che ormai sostiene da diverso tempo: «se i francesi vogliono introdurre una tassa sulle transazioni nel loro Paese dovrebbero essere liberi di farlo. Ma l'idea di una nuova tassa europea quando quella tassa non verrà introdotta in altri luoghi non penso sia logica e la bloccherò».

Per fare un po' di chiarezza, la Tobin tax, ideata dal premio Nobel James Tobin è una tassa sulle transazioni finanziarie. L'economista aveva immaginato l'applicazione di un'aliquota tra lo 0,1% e l'1% sulle transazioni in valuta straniera con il triplice l'obiettivo di frenare la speculazione, stabilizzare i mercati e raccogliere nuove risorse utili per obiettivi globali.

Quella che è attualmente in vigore in Inghilterra - anche oggi ribadita da Cameron «in realtà una tassa sulle transazioni in Gran Bretagna esiste già e abbiamo uno dei mercati più competitivi e di successo» - e verso cui potrebbe convergere la Francia, è tecnicamente diversa ovvero una sorta di imposto di bollo sul possesso di azioni. Non paragonabile quindi a quella immaginata dal premio Nobel 40 anni fa. E mai attuata.

www.twitter.com/vitolops

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