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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 16:00.
In tempi di vacche magre per le Borse (nell'ultimo anno Piazza Affari ha bruciato un quarto del valore, seguito al -12% del 2010) c'è chi preferisce affidarsi alle statistiche. Per provare a intercettere l'eventuale ritorno di un trend positivo. Ebbene, proprio secondo le statistiche sembrerebbe che il 2012 dovrebbe essere un anno positivo per i mercati azionari. Maya permettendo.
Uno dei maggiori conoscitori di statistiche sul mercato azionario statunitense è Jeffrey Hirsch. Tra le statistiche da lui individuate - come segnala un'analisi di Nicolò Nunziata, di Jc&Associati - è interessante monitorare l'andamento dell'indice americano S&P500, che solitamente influenza anche l'andamento degli altri indici azionari, in tre momenti:
1) tra le ultime 5 e le prime 2 sedute dell'anno ("Santa Claus rally");
2) nei primi cinque giorni di gennaio;
3) nel mese di gennaio (il cosiddetto barometro di gennaio).
«Dal momento in cui l'S&P500 guida tutti gli altri indici azionari - spiega Nunziata - è a nostro avviso importante se non seguire pedissequamente l'andamento delle statistiche, almeno tenerle in seria considerazione. Da un lato perché una statistica ha una valenza probabilistica: se ad esempio in un arco temporale rilevante un evento ha una elevata probabilità di avverarsi, un investitore attento e acuto può non tenerne conto. Dall'altro, perché l'elevato numero di investitori che in ogni caso ne tiene conto finisce, almeno parzialmente, per influenzare il mercato».
«In base al "Santa Claus rally", in assenza di una performance positiva del periodo che comprende le ultime 5 sedute borsistiche dell'anno che si sta concludendo e le prime due del nuovo anno, esiste un elevato rischio che l'andamento dell'S&P500 nel nuovo anno possa essere negativo. Viceversa, se queste sedute chiudono con un bilancio in attivo, c'è da aspettarsi un buon anno sul versante dell'equity».
E così si scopre che le prime statistiche elaborate da Hirsch che si possono sin da ora monitorare, offrono uno slancio ottimistico sull'andamento dei listini azionari nel 2012. Perché sia il primo Santa Claus rally (dalle qunt'ultima seduta dell'anno precendente alla seconda del nuovo anno, in questo caso dal 22 dicembre 2011 al 3 gennaio 2012) che il secondo indicatore (prime cinque sedute del 2012) hanno superato il test.
Nel dettaglio, il primo indicatore (andamento dell'S&P 500 dalla quint'ultima seduta del 2011 alla seconda del 2012) ha evidenziato un rialzo dell'1,86% e il secondo (prime cinque sedute del 2012) dell'1,83%.
Si tratta di statistiche fine a se stesse? Ci si augura di no, dato che dal 1950 per l'84,6% dei casi in cui nelle prime sedute di Borsa dell'anno c'è stato un segno positivo si è avuta la conferma per l'intero anno.
Quindi, a conti fatti, due indicatori su tre hanno superato l'esame. Manca adesso la prova del nove del "barometro di gennaio". «Quest'ultimo - conclude Nunziata - negli ultimi cinquanta anni ha avuto una percentuale di errore davvero bassa, inferiore al 15% di probabilità. Ci sono a nostro avviso serie condizioni per cominciare ad essere maggiormente ottimisti sull'indice azionario statunitense».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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