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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2012 alle ore 13:18.

In totale dal 25 al 29 gennaio sono attesi 2.600 rappresentanti del mondo economico, politico ed economico: un numero record. Il tema della 42esima edizione del forum è "The Great Transformation: Shaping New Models", qualcosa come "la grande trasformazione: dare forma a nuovi modelli". Un argomento che riecheggia quello delle edizioni precedenti. Come tanti "apprendisti stregoni" a cui è sfuggita di mano la magia della deregolamentazione confidando nella "irrazionale esuberanza del mercati azionari" cercheranno di rimettere ordine in quell'architettura della mondializzazione che negli anni passati l'uomo di Davos ha contribuito a forgiare ed a imporre e che oggi cerca di salvare declinandola in regole condivise per la nuova realtà per evitare una crisi di sistema.
Un World economic forum come una prova generale di quelle grandi manovre che poi andranno in scena sul palcoscenico dei summit europei per salvare l'euro e del G20 per salvare l'econiomia mondiale: tutti a Davos si impegneranno per evitare il ritorno al protezionismo, alle guerra valutarie (suo corollario), al successo dei governi populisti che invece di affrontare la scomoda verità nascondono sotto il tappeto della storia le cause degli errori scaricandoli su qualche improbabile teoria del complotto.
Goldman Sachs
La star della elite globale sarà ancora lui, Gary Cohn, Ceo e presidente di Goldman Sachs. Cohn sarà occupato in incontri riservati con i clienti, i regolatori e i politici, senza dimenticare di frequentare seminari dal titolo eccitante come "Big Banche: maledizione o cura per l'economia globale?" L'anno scorso, i suoi commenti sui pericoli del mal ponderata regolamentazione finanziaria, la Dodd-Frank, è diventata uno dei temi principali della settimana di eventi.
Cohn si dice abbia letto ogni parola della 2.260 pagine della legilszione Dodd-Frank, normativa che entrerà in vigore nel periodo estivo. Una legge che pone in essere la Volcker rule, che vieta il proprietary trading, dove le banche prendono posizioni usando fondi del loro bilancio. Una delle conseguenze non intenzionali di questa normativa è nel mercato dei titoli di Stato - cruciale per gli Stati che devono finanziarsi - in cui le banche agiscono come market-maker e di fornire liquidità.
Secondo le norme, le banche d'investimento con sede negli Stati Uniti dovrebbero affrontare restrizioni su come operare nel mercato delle obbligazioni, il che significa una riduzione significativa della liquidità. In un momento in cui i governi con i debiti in crescita hanno bisogno di tutta la liquidità su cui possono mettere le mani una tale mossa potrebbe avere un effetto negativo sulla crescita mondiale.
In una recente intervista concessa al The Telegraph Cohn ha detto che «Se la Volcker rule passa così come scritta e interpretata oggi, la liquidità in tutti i mercati si prosciugherà». Cohn teme che le banche siano spinte fuori dai mercati, lo "shadow banking" fiorirà, creando rischi sotto il radar dei regolatori. Debito pubblico e regolamentazione bancaria: un tema perfetto per il forum 2012.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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