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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2012 alle ore 16:41.

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L'economia italiana si contrarrà nel 2012 del 2,2% e nel 2013 dello 0,6%. Lo prevede il Fondo monetario internazionale nel Fiscal Monitor diffuso oggi. Il deficit si attesterà al 2,8% del Pil quest'anno, per poi scendere al 2,3% l'anno successivo. Il debito del Belpaese è stimato al 125,3% nel 2012 e al 126,6% nel 2013. L'aumento del debito nel corso del prossimo biennio, pur a fronte di deficit in ribasso, è messo in relazione col fatto che i risultati delle misure varate nel corso degli ultimi mesi «non daranno pieni frutti fino all'anno venturo». Se per il deficit la traiettoria è in ribasso, dal 3,9% del pil nel 2011 al 2,8% nel 2012 al 2,3% nel 2013, per il pil la linea rimane al rialzo: dal 121,4% dell'anno scorso al 125,3% previsto per quest'anno al 126,6% messo in preventivo per il 2013.

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Se i numeri sul fronte del debito rimangono dunque ancora critici, il giudizio del fondo sull'azione del governo appare alquanto più confortante. «In Italia il pacchetto di provvedimenti approvati a dicembre aumenterà di 1,25 punti percentuali di pil il consolidamento fiscale previsto per il 2012-2014, facendo seguito alle misure già varate in luglio e settembre (e che si traducevano in uno sforzo fiscale pari a 3,25 punti percentuali del pil per il 2012 e di 1,25 per il 2013 rispettivamente), abbastanza da porre il budget su una linea di pareggio, al netto degli aggiustamenti ciclici, per il prossimo anno». Fra gli elementi cruciali del pacchetto varato a dicembre, il Fondo menziona in particolare la reintroduzione dell'Ici, e la riforma delle pensioni. «Grazie a queste riforme e a quelle varate in precedenza - conclude nel passaggio dedicato all'Italia - le spese annuali in pensioni dovrebbero scendere di 1,75 punti percentuali di pil nel corso dei prossimi venti anni. Questa é di gran lunga la performance migliore fra le economie avanzate (la cui spesa media dovrebbe invece crescere di 1,25 punti di pil) sebbene il livello iniziale di spese in pensioni sia fra i più alti».

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«L'Italia ha bisogno di tre cose: la prima è di proseguire il programma di consolidamento fiscale che darà importanti risultati già nel corso del 2012. In secondo luogo occorre procedere sul terreno delle riforme strutturali per stimolare la crescita e aumentare la competitività, e la terza, che non dipende da lei, è di poter contare su un financial firewall più potente perchè questo faciliterebbe l'aggiustamento fiscale grazie a tassi più bassi>. È quanto ha detto il direttore del dipartimento affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale, Carlo Cottarelli, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio a Washington. Secondo quanto riporta l'agenzia Radiocor, fonti Fmi avrebbero invece smentito che Cottarelli abbia pronunciato la frase «l'Italia non ce la può fare da sola» come riportato nel pomeriggio da alcune fonti di stampa.

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