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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2012 alle ore 16:41.

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L'Italia, comunque, «non ce la può fare da sola». A sostenerlo è il direttore del Dipartimento degli affari di bilancio dell'Fmi, Carlo Cottarelli, che sottolinea come sia più che mai necessario rafforzare il sistema anticrisi a livello europeo.
Un argomento affrontato anche dal direttore delle ricerche del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard: «Purché continuino a seguire i percorsi tracciati di risanamento dei conti, Italia e Spagna devono poter prendere a prestito fondi a basso costo». «Che questo avvenga tramite la Bce, il Fondo Monetario o una qualsiasi altra combinazione non importa», ha detto Blancard nella conferenza stampa di presentazione del World Economic Outlook e del Fiscal Monitor a Washington. «Ciò che importa é che i fondi siano grandi a sufficienza da mantenere bassi i tassi di interesse praticati».

Ripresa in pericolo, Europa epicentro della crisi
Blanchard si è soffermato anche sulla ripresa economica mondiale dicendo che essa è «in pericolo» e che l'epicentro è l'Europa. Secondo il direttore delle ricerche del Fondo, «l'economia mondiale potrebbe ripiombare in recessione» se la crisi del debito europea dovesse peggiorare. La ripresa mondiale, che era debole, rischia di entrare in stallo». Il peggio può essere comunque evitato «agendo subito».

Crescita globale minacciata dalla crisi dell'Eurozona
Quanto alla crescita globale, il quadro complessivo si é deteriorato. «La crescita globale é minacciata dall'intensificarsi della crisi nell'area euro» e dalle «fragilità nelle altre aree». Le condizioni finanziarie sono peggiorate, le prospettive di crescita sono diminuite e «i rischi sono aumentati». Il Fmi traccia dunque un quadro plumbeo sulle prospettive dell'economia globale nell'aggiornamento del World Economic Outlook.
Per l'area euro si prospetta un anno di recessione. Il Fmi stima un -0,5% per i paesi euro rispetto alla precedente stima di un +1,1% mentre per il 2013 la crescita sarà un modesto +0,8% dal precedente +1,5%.
Il Fmi spiega che la recessione nell'area euro é determinata dalla crescita ulteriore degli spread, dalla manovre di consolidamento dei conti pubblici e dagli effetti sull'economia reale del processo di deleveraging da parte delle banche. Per questo il Fondo Monetario ribadisce la necessità di «restaurare la fiducia e mettere fine alla crisi dell'area euro».

Deterioramento congiuntura riguarda tutto il mondo
Il deterioramento della congiuntura riguarda tutto il globo. Solo per gli Stati Uniti il Fmi conferma le stime con un pil in espansione dell'1,8% per il 2012 mentre l'anno prossimo gli Usa sperimenteranno una crescita del 2,2% rispetto alla precedente stima del 2,5%.
Leggera frenata anche per la Cina che tuttavia nel 2012 avrà un tasso di crescita dell'8,2% (dal precedente 9%) e dell'8,8% nel 2013. Tassi di crescita sopra il 7% per l'India e al 3% per il Brasile e la Russia..

Cresciuti i rischi per la stabilità finanziaria
Nel Global Financial Stability Report diffuso oggi l'Fmi scrive inoltre che negli ultimi mesi «sono cresciuti i rischi per la stabilitá finanziaria, nonostante le diverse mosse politiche per limitare la crisi del debito nell'Eurozona e i problemi delle banche». Il fondo sottolinea come alcune delle «importanti misure» decise dall'Europa «hanno contribuito a migliorare il sentimento del mercato, ma il finanziamento dei titoli sovrani resta problematico e restano rischi al ribasso». Nel documento dell'Fmi si ricorda come «la riduzione della leva finanziaria delle banche possa innescare una spirale negativa nelle economie dell'Eurozona, mentre gli Stati Uniti restano sensibili alle ricadute» di un eventuale aggravamento della crisi europea. (S. Nat.)

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