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Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2012 alle ore 14:51.

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Il Gruppo UniCredit torna in utile nel quarto trimestre con 114 milioni, ben superiori ai 30 milioni del consensus degli analisti e dopo le pesanti perdite (10,6 miliardi) sopportate nel terzo trimestre. Il calo rispetto ai 321 milioni di un anno fa è del 64,5%, ma a livello normalizzato (escluse le componenti straordinarie) il quarto trimestre si chiude con un utile di 247 milioni.

L'esercizio 2011 si chiude con una perdita netta di 9,2 miliardi, in linea con le attese contro un utile di 1,32 miliardi nel 2010. La banca ha confermato che non distribuirà dividendi per il 2011.

A oggi, Unicredit ha già completato più del 30% del Funding Plan (piano di finanziamento) di Gruppo del 2012, per un ammontare di 9,4 miliardi, e il 36% del Funding Plan italiano. Lo si legge nella nota sui conti.

In Borsa Unicredit allunga il passo dopo la diffusione dei conti di fine 2011. I titoli subito dopo la notizia sono balzati del 2,4% attestandosi a 4,07 euro (prima dei dati navigavano attorno ai 4 euro in progresso dell'1%).

Il coefficiente Core Tier 1 (9,97%) di Unicredit è pienamente conforme alle regole della Autorità Bancaria Europea (Eba), ben sopra la soglia richiesta del 9%. Lo si legge nella nota sui conti in cui si precisa che il Common Equity Tier 1 (Cet1), secondo le nuove regole di Basilea 3, è in linea per raggiungere l'obiettivo di superare il 9% annunciato nel piano strategico per il 2012.

La redditività del Gruppo, sottolinea Unicredit in una nota, è stata influenzata nel 2011 da numerosi elementi non operativi e straordinari per un totale di 10,3 miliardi, di cui 133 milioni nel quarto trimestre, in gran parte relativi a svalutazioni di avviamento e marchi commerciali, perdite su investimenti e oneri di integrazione.

Sull'utile netto del quarto trimestre, si legge ancora, pesano la svalutazioni dei titoli di Stato greci (70 milioni al netto di imposte) e costi di integrazione (63 milioni). Sebbene i dati trimestrali siano influenzati dalla volatilità dei mercati finanziari dovuti alla crisi del debito sovrano e da un contesto macroeconomico negativo, scrive UniCredit, «i risultati sono caratterizzati da un miglioramento delle principali poste operative».

Il margine di intermediazione raggiunge 25,2 miliardi nel 2011 (-3,4%), perfettamente in linea con le attese, e 6,09 miliardi nel trimestre (+6,4% trimestrale). Il risultato di negoziazione risulta pari a 909 milioni nel 2011 contro gli 1,05 miliardi del 2010 a causa della crisi del debito sovrano, ma con un'inversione di tendenza nel quarto trimestre con un ritorno in utile della posta per 204 milioni contro una perdita di 285 milioni nel terzo trimestre.

Gli interessi netti si attestano a 15,43 miliardi nel 2011 (-1,8% annuo) e a 3,81 miliardi nel quarto trimestre (-0,4% trimestrale) e le commissioni nette sono pari a 8,3 miliardi nel 2011 (-1,8%) e a 2,04 miliardi nel trimestre (+1,8%). I costi operativi ammontano a 15,5 miliardi nel 2011 (+0,9% annuo) e con risultati incoraggianti nel solo quarto trimestre a un totale di 3,8 miliardi.

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