Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2012 alle ore 14:23.
Da inizio anno il prezzo del petrolio è salito di quasi 20 dollari superando i 125 dollari al barile (stando alla quotazione del Brent londinese, mentre il Wti scambiato a New York è a 106). Una crescita dirompente che porta l'oro nero prepotentemente sotto i rfilettori. Gli stessi del luglio 2007 quando toccò il massimo storico a 147 dollari mentre aleggiavano report (come quello di Goldman Sachs) secondo cui il greggio avrebbe raggiunto una quotazione di 200 dollari al barile.
Dell'aumento del prezzo del petrolio si preoccupa l'Arabia Saudita, il primo produttore al mondo, che ha definito le quotazioni attuali «ingiustificate». E si preoccupano anche gli Stati Uniti dove nell'ultimo anno il costo della benzina, pur restando nettamente inferiore a quello italiano è lievitato del 12%, al netto dei fisiologici effetti calmieranti in vista delle elezioni presidenziali in programma il prossimo autunno.
Tanto che Stati Uniti e Gran Bretagna hanno proposto alla Francia di far ricorso alla riserve strategiche di carburanti per contrastare i rincari delle ultime settimane sospinti dagli aumenti dei prezzi del petrolio. Lo ha riferito il ministro dell'Energia francese, Eric Besson, annunciando che Parigi (altro Paese prossimo alle elezioni presidenziali) è disponibile a procedere su questa linea.
Ma quanto durerà la corsa dell'oro nero? Tenterà di aggiornare il massimo storico oppure si ridimensionerà? Oppure perderà la tripla cifra scendendo sotto la soglia critica dei 100 dollari? Stando ai contratti future è più probabile questa, seconda, ipotesi.
I future sulle consegne a dicembre 2018 prezzano il Brent a 95 dollari, 30 dollari in meno rispetto al contratto attuale. Come mai? Secondo molti analisti il mercato si aspetta che nei prossimi anni aumeterà la fornitura di petrolio, grazie alle nuove tecniche di estrazione.
A questo fanno da contraltare le tensioni geopolitiche, dalle continue minacce dell'Iran alle recrudescenze della primavera araba. Proprio oggi il Consiglio tribale di Bengasi ha minacciato i vertici del Cnt di Tripoli di fermare la produzione e l'invio di greggio dai pozzi della Cirenaica se non verrá concessa l'autonomia alla regione.
Immagini, anche queste, che campeggiano da mesi nella sfera di cristallo delle quotazioni che verranno della materia prima che fa girare il mondo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Listino azionario italia
Moved Permanently
The document has moved here.
Principali Indici
Moved Permanently
The document has moved here.
Moved Permanently
The document has moved here.
Ultimi di sezione
-
banche
«UniCredit più forte sul capitale con la crescita dei profitti»
-
tlc & media
Telecom, accordo sui contenuti con Mediaset
di Antonella Olivieri
-
trimestrali
Chrysler accelera nel II trimestre
di Andrea Malan
-
finanza
Mediobanca rileva il 51% di Cairn Capital. Utili in crescita del 27%, il titolo brilla in Borsa
-
la giornata dei mercati
Borse positive dopo i dati Usa, Milano +1,87%. Banche a picco ad Atene - Mediobanca fa shopping e sale (+6%)
-
ACQUISIZIONI
PartnerRe, Exor vince la partita
di Marigia Mangano