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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2012 alle ore 22:24.
L'ultima modifica è del 13 aprile 2012 alle ore 08:28.
Piazza Affari chiude in forte calo, con il FTSE MIB a 14.359,5 punti (-3,43%). Molto pesanti i bancari: nel pomeriggio sono state sospese le contrattazioni sui titoli Banca Pop Mi e Unicredit, per eccesso di ribasso. Negative anche le altre borse europee: Parigi cede il 2,47%, Francoforte il 2,36%, Londra l'1,03%. Madrid si conferma maglia nera, chiudendo a -3,58%.
Un venerdì pesante, quindi, a chiusura di una settimana molto volatile, iniziata in caduta con tentativi di risalite ma complessivamente in perdita delle Borse in Europa, che oggi hanno reagito molto negativamente ad una serie di dati deludenti o allarmanti, mentre si ricreavano tensioni sui titoli di Stato dei paesi periferici dell'area euro coinvolgendo anche l'Italia. In particolare Madrid e Milano (segui gli indici nel box a destra).
Il peggioramento pomeridiano ha seguito dati deludenti anche dall'indagine sulla fiducia dei consumatori in America. Tuttavia la seduta era partita in negativo fin dall'apertura, dopo dati relativamente deboli sulla crescita economica della Cina, che pure al +8,1% su base annua nel primo trimestre, dati gli standard esuberanti del Dragone ha rappresentato la performance più debole da quasi tre anni.
Successivamente altre tensioni si sono create dopo che dalla Spagna la banca centrale ha riferito che i rifinanziamenti ottenuti dalle banche spagnole presso la Bce, a 227,6 miliardi di euro hanno segnato un nuovo record a marzo. I tassi sui Bonos a 10 anni sono tornati a sfiorare la soglia allarmistica del 6 per cento, al 5,98 per cento, e lo spread dei titoli di stato spagnoli rispetto ai Bund è risalito fino a 426 punti base chiudendo poi a 424.
Focus Wall Street
Anche le Borse di New York chiudono in calo: il Dow Jones ha perso l'1,05% e chiuso a quota 12849,59; il Nasdaq ha ceduto l'1,45% a 3011,33 punti. I mercati, come si diceva, assorbono i dati contrastati che arrivano dalla Cina che evidenziano, nel primo trimestre del 2012, un calo del Pil annualizzato a +8,1% rispetto al 8,3% atteso. Si tratta del livello più basso dal secondo trimestre del 2009 (7,9%). Per contro la produzione industriale a marzo ha accelerato (+11,9% rispetto a +11,4% di gennaio-febbraio).
Stati Uniti, prezzi al consumo aumentati del 2,7% annualizzato
I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,3% nel mese di marzo rispetto al mese scorso e del 2,7% rispetto a un anno fa. Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro. Entrambi i dati sono in lieve calo rispetto a febbraio. I prezzi "core", che escludono i beni volatili come alimentari ed energia, sono aumentati dello 0,2% congiunturale e del 2,3% tendenziale. Le stime erano per un rialzo dello 0,2% per i prezzi al consumo e per i prezzi al consumo core. Il target della Fed è al 2 per cento.
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