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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 18:52.

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L'uscita della Grecia dall'euro può costare all'economia internazionale probabilmente oltre i 1.000 miliardi di euro inizialmente previsti. È la stima della Federazione internazionale delle banche (Iif) che rivede al rialzo le previsioni formulate solo pochi mesi orsono. «Molti in Europa pensano davvero che la Grecia possa uscire alla moneta unica», ha detto il il presidente della federazione Charles Dallara, secondo quanto riporta Bloomberg, ricordando che l'esposizione delle Bce verso i debiti greci è due volte più grande del capitale della stessa banca centrale.

Una cosa, quindi, è chiara. Se la Grecia uscirà dall'euro i costi di uscita saranno altissimi. Non è chiaro invece se la Grecia uscirà o meno dall'euro. C'è tanta confusione. Anche tra gli addetti ai lavori, tra coloro che dovrebbero avere in mano qualche strumento in più per vedere al di là del guado e provare a prevedere il futuro finanziario.

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Negli ultimi giorni è infatti partito il ballo dei numeri sulle probabilità del Grexit, termine sempre più in voga per indicare l'uscita di Atene dalla moneta unica. Secondo Michael Saunders Citigroup la Grecia uscirà dall'euro il primo gennaio 2013 e la dracma (che subentrerebbe alla divisa unica) accuserebbe una svalutazione del 60%.

Non la pensano così gli analisti di Credit Suisse secondo cui la Grecia resterà nella divisione unica. Al giudizio della banca elvetica i costi di uscita sarebbero enormi. Per tutti. Credit Suisse ricorda che l'esposizione tedesca nei confronti dei sistemi bancari dei Paesi periferici ammonta a ben 400 miliardi di euro, quella delle banche transalpine supera invece i 500 miliardi di euro.

E poi c'è Morgan Stanley, che nelle ultime ore ha aumentato la probabilità del Grexit dal 25% al 35%. Se la Grecia tornerà alla dracma, a detta della banca statunitense, lo farà nell'arco di 12-18 mesi (e non più entro cinque anni come nelle precedenti stime).

Meno ottimista Alessandro Profumo, nuovo ad di Banca Mps che oggi ha parlato di rischio Grexit oltre il 50%.

Insomma, tutti stanno dicendo tutto e il contrario di tutto sulla Grecia. Quel Paese che conta solo lo 0,4% del Pil globale ma in questo momento è lo Stato più chiacchierato e temuto dall'assetto economico e politico dell'Occidente. Dal 17 giugno, quando andranno in scena le seconde elezioni parlamentari in due mesi ad Atene, qualche nube (forse) potrà allontanarsi da questa tempesta perfetta.

www.twitter.com/vitolops

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