L'amministratore delegato di Barclays, Bob Diamond, ha rassegnato le dimissioni. La notizia segue le dimissioni del presidente di Marcus Agius comunicate ieri che, si pensava inizialmente, fossero state un tentativo di far scudo proprio a Diamond. E invece, proprio dopo le dimissioni di Diamond, Agius è stato rinominato chairman e ceo ad interim. Spetterà a lui la ricerca del nuovo amministratore delegato per il quale - spiega Barclays - saranno valutate candidature sia all'interno che all'esterno del gruppo.

Nel comunicato ufficiale Diamond ricorda di aver lavorato nel gruppo «da 16 anni» e di aver «sempre agito in quello che ritenevo essere il miglior interesse per il gruppo». Ora «la pressione esterna su Barclays è arrivata a un livello che rischia di danneggiarla e non posso permettere che questo accada» aggiunge l'ex ad.

Diamond, 60 anni, ha vissuto in prima fila il salvataggio dal credit crunch di Barclays, seconda banca britannica per asset, ad opera di investitori arabi che hanno così evitato la nazionalizzazione dell'istituto.

Lo scandolo sui tassi pilotati e sul Libor che ha travolto la City si sta ingrandendo. Nel complesso, infatti, secondo la Commodity Futures Trading Commission sarebbero legati al Libor più di 800mila miliardi di dollari in titoli e prestiti. Oltre a Barclays sarebbero coinvolti altri istituti fra i 18 che partecipano al panel per la determinazione degli indici Libor, su cui sono agganciati sia contratti derivati ma anche prestiti alle famiglie.

La manipolazione dei tassi Libor, per cui Barclays ha convenuto di pagare una sazione da 290 milioni di sterline, è relativa al periodo 2005-2009.

www.twitter.com/vitolops

©RIPRODUZIONE RISERVATA