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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2012 alle ore 13:41.

Il lobbying finanziario è diventato un grosso business: uno studio presentato oggi rivela che la City ha speso 92,8 milioni di sterline (oltre 110 milioni di euro) lo scorso anno per cercare di influenzare le riforme del settore finanziario e limitare l'impatto negativo della stretta sulla regolamentazione voluta dalla Ue.
Secondo il rapporto del Bureau of Investigative Journalism, oltre 800 persone e 129 organizzazioni diverse lavorano a tempo pieno per fare lobbying per conto della City. Questa forza di fuoco ha avuto risultati: lo studio spiega come le banche abbiano ottenuto «una serie di importanti modifiche legislative» a loro vantaggio lo scorso anno, tra le quali una riduzione della tassa societaria e delle imposte sulle filiali delle banche all'estero, che hanno portato a un risparmio di miliardi di sterline per gli istituti di credito.
Il lobbying condotto da enti come la City of London Corporation, la British Bankers' Association e l'Association of British Insurers, oltre a decine di studi legali e centinaia di consulenti specializzati, è anche servito a "consigliare" al Governo come resistere tenacemente ai tentativi di Bruxelles di avviare una stretta regolamentando meglio il settore finanziario.
Il ministro del Business Vince Cable ha dichiarato che il sistema finanziario ha «un'influenza spropositata» che deve essere limitata. «Mi preoccupa che il settore finanziario britannico, soprattutto le banche, sono troppo dominanti e troppo spesso si ritiene che i loro interessi rappresentino l'interesse nazionale», ha detto il ministro. «Abbiamo bisogno di banche piú piccole e di maggiore concorrenza nel settore, eppure c'è stata una fortissima opposizione alla riforma del settore bancario».
La City ha anche infiltrato il sistema politico con grande successo, secondo il rapporto: 124 membri della Camera dei Lord hanno legami diretti con istituti finanziari, mentre le donazioni politiche della City ai tre partiti principali sono aumentate a 6,11 milioni di sterline lo scorso anno, il 92,3% delle quali sono andate al partito Conservatore al governo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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