Chiusura positiva per le Borse europee, che non si sono fatte intimorire dai brutti dati macro americani: il Ftse-Mib conclude le contrattazioni guadagnando lo 0,53%. Londra chiude in rialzo dello 0,5%; cresce dell'1,1% il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi guadagna lo 0,87%. Madrid sale dello 0,63%. Positiva anche Wall Street (segui gli indici finanziari). I mercati archiviano anche l'esito non entusiasmante di un'asta di titoli in Spagna che ha evidenziato una domanda in calo e tassi in deciso rialzo con i titoli quinquennale balzati al 6,45%. Dopo l'asta lo spread Spagna-Germania si è portato a 580 con il rendimento dei Bonos 10 anni ritornato al 7%.

Fitch conferma il rating italiano
Fitch ha confermato il rating a lungo termine dell'Italia ad A- con outlook negativo. Lo comunica l'agenzia di rating sottolineando che restano confermati anche il rating a breve a F2 e il "country ceiling" di AAA. Nel confermare il rating, si legge nella nota, ha guardato «oltre le attuali condizioni economiche e finanziarie e ha tenuto in considerazione le recenti e prossime riforme strutturali che miglioreranno il potenziale di crescita dell'economia così come la stima che la stabilizzazione del debito e la sua riduzione siano a portata di mano».

Telecom Italia scivola sul Brasile
Sotto i riflettori la debacle di Telecom Italia (-7%), penalizzata dalla decisione dell'Authority brasiliana per le tlc di sospendere la vendita di nuovi contratti telefonici per tre operatori, tra cui Tim Brasil, in risposta alle crescenti lamentele dei consumatori. Realizzi anche su Autogrill (-3,7%). Per contro, la migliore del Ftse Mib è stata Buzzi Unicem (+6%), in scia al buon andamento del comparto Ue. Bene Stmicroelectron (+2,7%), visto il balzo dei tecnologici, premiati dai conti di società come Ibm, Intel, Qualcomm e Nokia (+12% circa a Helsinki). Acquisti su Bpm e iBanco Popolare.

Negli States male i dati dell'economia
Negli Stati Uniti le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentati di 34mila unità a quota 386mila nella settimana al 14 luglio. Il dato reso noto dal dipartimento del Lavoro è peggiore delle attese degli analisti, che avevano stimato richieste a quota 365mila. Si tratta inoltre dell'incremento settimanale più marcato dall'11 aprile.

Oltreoceano le vendite di case esistenti sono scese del 5,4% mensile in giugno, a un tasso annuo di 4,37 milioni di unità. Il dato reso noto dall'Associazione nazionale degli agenti immobiliari, il più debole dall'ottobre 2011, é peggiore delle attese degli analisti, che avevano stimato un tasso annuo di 4,64 milioni.

Male anche il superindice dell'economia Usa di giugno, misurato dal Conference Board è calato dello 0,3%, dopo l'aumento dello 0,4% di maggio (dato rivisto da +0,3%). Il dato é peggiore alle attese, visto che gli economisti stimavano un calo limitato a -0,1%.

Euro stabile sotto 1,23 dollari
Euro stabile sul dollaro nei primi scambi sui mercati finanziari europei: la moneta unica europea passa di mano intorno a 1,2282 dollari, vicino ai 1,2280 dollari della quotazione di ieri dopo la chiusura di Wall Street (cambio euro/dollaro). Stabili anche le quotazioni rispetto alla divisa giapponese: al momento l'euro viene scambiato intorno a 96,46 yen.

Spread in calo
Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e Bund equivalenti scende sotto 490 punti,a quota 487, sui livelli di chiusura di ieri. In precedenza era schizzato fino a un massimo di 502 punti. Il rendimento è al 6,07%. Il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli sale a 580 punti, per un tasso del 7%.

Focus Tokyo
La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in rialzo interrompendo una striscia negativa di novi ribassi consecutivi. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha guadagnato alla chiusura 68,81 punti, pari allo 0,79%, salendo a quota 8.795,55 punti . Tuttavia, gli scambi sono risultati abbastanza modesti con 1,5 miliardi di titoli passati di mano sul primo mercato.

I mercati hanno guardato ai segnali confortanti arrivati ieri dagli Stati Uniti dove la costruzione di nuove case è salita a giugno del 6,9%, ben oltre le attese degli analisti. Il ritorno del petrolio sopra i 90 dollari al barile ha poi alimentato la corsa dei titoli del settore, con Bhp Billiton e Cnooc in crescita del 2,5%.

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