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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2012 alle ore 18:00.
L'ultima modifica è del 25 luglio 2012 alle ore 08:29.

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Wall Street ha chiuso contrastata con i deludenti risultati di Apple che hanno depresso il Nasdaq mentre i buoni risultati di Boeing e Caterpillar hanno aiutato il Dow Jones. Quest'ultimo ha guadagnato lo 0,47% e chiuso a quota 12676,05; il secondo invece ha perso lo 0,31% a 2854,24 punti.

Europa
Rimbalzo per Piazza Affari, con il FTSE MIB che dopo violente oscillazioni prende quota e chiude a +1,17% (indici in tempo reale), grazie anche alle aperture di Ewald Nowotny, membro della Bce, a un fondo salva-Stati con licenza bancaria, quindi dalla potenza teoricamente illimitata.

Le Borse europee chiudono positive, a eccezione di Londra. Pesa però l'andamento contrastato di Wall Street, dove i dati negativi sul mercato immobiliare controbilanciano le ottime trimestrali di aziende come Boeing e Caterpillar. Guadagni moderati per il Dax di Francoforte, che sale dello 0,25% a 6.406,25 punti, e il Cac 40 di Parigi, che avanza dello 0,23% a 3.081,74 punti. Debole Londra, dove l'Ftse 100 segna -0,02% a 5.498,32 punti. L'Ibex di Madrid sale dello 0,82%.

In mattinata,invece, la Borsa di Tokyo aveva invece chiuso in ribasso con l'indice Nikkei che ha ceduto l'1,4% a 8.365,90 punti. L'euro è tornato a salire sopra 1,21 dollari (cambio euro-dollaro in tempo reale).

Le brutte notizie oggi arrivano dalla Germania. L'indice Ifo, che misura la fiducia negli affari delle imprese tedesche, è sceso in giugno più di quanto atteso dal mercato: a 103,3 punti contro i 105,3 del mese precedente, mentre gli analisti fermavano la discesa a 104,5 punti. Questi dati, secondo l'Ifo, confermano che la crisi dell'Eurozona si fa sempre più sentire sull'economia della Germania.

Spread in fibrillazione, ma non per la Germania
Nuova giornata difficile per i titoli di Stato italiani scambiati sul mercato secondario. In avvio il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e quello tedesco tocca il nuovo massimo da metà gennaio a 546 punti (spread BTp-Bund in tempo reale), poi ripiega dopo aver sfiorato un rendimento del 6,65 per cento. Alle 18 segnava 518 punti.

Tensione alle stelle anche in Spagna, col nuovo record storico per i tassi di interesse delle obbligazioni governative. Il rendimento del titolo decennale iberico ha segnato nei primi scambi il nuovo massimo sfiorando il 7,7%, per poi ripiegare a sua volta (spread Bonos-Bund in tempo reale).

Intanto la Germania ha venduto Bund a 30 anni per 2,32 miliardi di euro con tassi al nuovo minimo storico e domanda solida. Il rendimento medio è sceso al 2,17%, un livello mai toccato dal 1994, dal precedente minimo del 2,41% dell'asta di aprile. La domanda ha raggiunto i 3,367 miliardi superando l'importo massimo previsto di 3 miliardi.

A Piazza Affari rimbalzano le banche
Tornano gli acquisti sul comparto bancario, a partire da Intesa (+1,4%), Unicredit (+1,3%), Mediobanca (+0,2%), Monte dei Paschi (+0,8%).

Nowotny (Bce): non compreremo titoli di debito
La Bce non ha alcuna intenzione di acquistare ulteriori titoli di debito. Lo ha ribadito in un'intervista il Governatore della Banca nazionale austriaca e consigliere della Bce, Ewald Nowotny, secondo cui bisognerebbe attendere i risultati del salvataggio messo in atto della Banca di Spagna. Secondo il banchiere centrale il nuovo fondo Esm salva-Stati dovrebbe avere la «licenza» bancaria ma questo aspetto, ha affermato, attualmente «non è specificatamente in discussione alla Bce». Comunque, ha aggiunto, una tardiva attuazione dell'Esm sarebbe un segnale di «debolezza».

Il Fmi corregge le stime sulla crescita cinese
L'economia della Cina crescerà quest'anno «di circa l'8%», grazie a un'accelerazione nella seconda metà dell'anno. È quanto emerge da un rapporto del Fondo monetario internazionale, che corregge in lieve calo la stima dell'8,25% che aveva rilasciato in aprile. Secondo il Fondo il Pil cinese nel secondo trimestre di quest'anno ha rallentato il tasso di espansione al 7,6%. Anche per il 2013 l'Fmi stima per la seconda economica mondiale una crescita meno sostenuta di quanto aveva indicato in primavera: dell'8,5% anziché dell'8,8%.

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