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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2012 alle ore 14:08.

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Esm, subito disponibili 200 miliardiEsm, subito disponibili 200 miliardi

Il nuovo Meccanismo europeo di stabilità Esm si prepara per una partenza a razzo: 200 miliardi disponibili subito e aggiuntivi ai 192 impegnati dall'Efsf su Grecia, Irlanda e Portogallo; linee guida dettagliate per le linee di credito precauzionali (scudo anti-spread), trascritte con modifiche minime o nulle dallo statuto dell'Efsf; condizionalità ex ante ed ex post (le Eccl preferite dalla Bce); acquisti di titoli di Stato in asta fino a metà dell'importo, a prezzi di mercato; erogazione di aiuti per salvataggi (full bail-out) con finanziamenti Fmi.

La parola d'ordine, adesso, nell'Eurozona è «fare presto». A quasi tre anni dall'inizio della crisi dell'euro, gestita con un passo di marcia a rilento che ha esasperato i mercati finanziari, i 17 hanno deciso che la spinta propulsiva positiva del backstop delle operazioni non convenzionali Omt della Bce non può essere persa: i Governi e le istituzioni europee stanno dunque spingendo sull'acceleratore per mantenere alto come in molti hanno ripetuto a Nicosia il "momentum" con progressi concreti e atti tangibili. Tra questi, l'Esm.

In tempo per la prima riunione del Board del nuovo fondo permanente, convocata l'8 ottobre, ai 17 Paesi azionisti è stato chiesto di versare celermente le due quote del capitale paid-in. Totale, 32 miliardi: la potenza di fuoco del Meccanismo di stabilità sarà, a partire da ottobre, pari a 200 miliardi (213). Questa disponibilità sarà destinata integralmente a interventi di sostegno aggiuntivi (per esempio per le banche spagnole e Cipro), oltre ai 192 miliardi già impegnati e in via di erogazione dall'Efsf a Grecia, Irlanda e Portogallo.

Tempi e procedure sono chiari. Il Trattato dell'Esm entrerà in vigore, come previsto dall'articolo 48, quando verranno depositate le ratifiche di un numero di Paesi le cui sottoscrizioni rappresentino almeno il 90% della contribuzione al Meccanismo. Mancavano all'appello ieri la Germania (dopo la decisione della Corte Costituzionale il Trattato, ratificato e firmato, deve ancora essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Solo in seguito la ratifica sarà recepita da Bruxelles)e l'Italia (a Nicosia fonti Ue hanno confermato che il Trattato è stato ratificato in Italia, firmato dal presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta ufficiale ma la ratifica non è ancora fisicamente arrivata a destinazione). Ratifiche avvenute, dovranno passare due settimane per i versamenti. «Se tutti i tasselli andassero al loro posto velocemente, potremmo ambire ad incassare i 32 miliardi in tempo per l'8 ottobre», ha pronosticato, con forse eccessivo zelo, una fonte interna all'Eurogruppo informale.

Per velocizzare la nascita dell'Esm, Bruxelles e i 17 hanno deciso di non complicarsi la vita con una complessa fase di transizione dall'Efsf e all'Esm. In un primo momento, la disponibilità congiunta e totale dei due fondi di stabilità, che ha un tetto prefissato a quota 700 miliardi, era rimasta un'ampia zona grigia con confini imprecisati. I prestiti dell'Efsf gravano, pro quota, sui debiti pubblici degli Stati che hanno erogato i 780 miliardi di garanzie e la tentazione è stata subito quella di trasferire il più possibile all'Esm (i cui prestiti pesano solo sul debito del paese che chiede aiuto). Questa soluzione, che avrebbe giovato a Stati come l'Italia con debito/Pil già elevato, rischiava però di ridurre in fretta la potenza di fuoco dell'Esm che arriverà a regime, con tutti i 500 miliardi disponibili, non prima del luglio 2014. La decisione finale è dunque un'altra, hanno fatto sapere fonti bene informate: l'Efsf continuerà a occuparsi dei bail-out di Grecia, Irlanda e Portogallo (192 miliardi impegnati ma non tutti erogati). «Questo significa che procederà a emissioni di bond all'occorrenza, anche quando l'Esm sarà già operativo», ha spiegato la fonte.

Un'altra decisione che sarebbe stata presa all'Eurogruppo di Nicosia, per velocizzare la nascita dell'Esm, è quella di scrivere le nuove linee guida dell'Esm contenenti anche le modalità di funzionamento delle linee di credito precauzionale ricopiando (integralmente o con modifiche minime) le guidelines dell'Efsf sulle linee Pccl e Eccl. L'avvio dell'Esm non dovrebbe quindi riservare sorprese: «Lo scudo anti-spread che potrà attivarsi con l'Esm è il vecchio scudo dell'Efsf che a sua volta corrisponde alle precautionary programme delineati già il 29 novembre 2011», ha rimarcato la fonte Ue.

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