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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2012 alle ore 13:36.

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Se di mezzo ci fosse anche un'agenzia del rating iraniana si parlerebbe apertamente di guerra aperta tra l'asse occidentale (capitanato dagli Usa) e quello orientale (Cina-Iran-Russia). In ogni caso l'annuncio odierno della nascita di una nuova agenzia di rating - la Universal credit rating group frutto della collaborazione tra la cinese Dagong, la russa RusRating e la piccola statunitense Egan-Jones Ratings - lascia riflettere. E, se non altro, pone le basi per un nuovo polo di valutazione della finanza globale che ha l'obiettivo di fare da contraltare allo strapotere delle tre sorelle statunitensi (Moody's, Standard and Poor's e Fitch) che oggi, messe insieme, controllano oltre il 90% del mercato. Mentre molti economisti sperano che anche l'Europa si doti a breve di una propria agenzia di rating che possa rendere più competitivo il mercato dei giudizi sull'affidabilità del debito di Paesi e imprese.

Secondo quanto comunicato dalla Dagong, la Universal Credit rating group effettuerà valutazioni «come fornitore di servizi di rating interamente indipendente», secondo una lettera d'invito a una conferenza stampa tenuta oggi.

«L'attuale sistema internazionale delle agenzie di valutazione finanziaria ha provato la sua incapacità di produrre delle valutazioni responsabili e affidabili», si legge nella lettera di presentazione. A questo punto, è necessario che venga creata una nuova istituzione con lo scopo di «ridurre il rischio economico nello sviluppo della civiltà umana».

I tre partner affermano di «non rappresentare gli interessi di alcun Paese o gruppo in particolare» e assicurano che Universal credit rating group «fornirà un'informazione imparziale in materia di valutazione dei mercati internazionali di capitale».

L'agenzia di rating cinese Dagong è nata nel 1994 contestualmente alla ristrutturazione delle imprese di stato cinesi. Sostiene che le tre agenzie americane danno troppo peso a criteri come la privatizzazione e la liberalizzazione dei mercati a detrimento della capacità del Paese di creare valore.

Non a caso è assurta all'onore delle cronache negli ultimi tempi per aver dato valutazioni dei debiti sovrani su criteri differenti. Questo ha portato, per esempio, al taglio del rating degli Stati Uniti nell'agosto 2011 da "A+" ad "A", collocandoli sullo stesso livello di Russia e Sud Africa. Gli Stati Uniti conservano invece la tripla A secondo il giudizio di Moody's e Fitch mentre il 5 agosto 2011 Standard and Poor's ha declassato il debito Usa da "AAA" ad "AA+" (da segnalare che il 23 settembre Deven Sharma, alla guida di S&P dal 2007, si è dimesso lasciando il posto a Douglas Peterson spiegando che la decisione non è stata però motivata dal taglio di rating).

L'agenzia statunitense Egan Jones ratings, dal canto suo, ha ottenuto nel 2007 lo status di «organismo di valutazione statistica riconosciuto al livello nazionale», secondo il sito internet dell'Autorità di borsa Usa Sec. Sul proprio sito internet EJr sostiene che la sua attività consiste unicamente nell'aiuto agli «investitori istituzionali» per l'acquisto di titoli. Infine, la RusRating, che ha base a Mosca, è specializzata nelle valutazioni del settore bancario.

Resta il fatto che le agenzie statunitensi sono più volte finite nell'occhio del ciclone. Prima, affibiando giudizi entusiasmanti sulla sostenibilità finanziaria di società poco dopo fallite ai tempi della bolla di Internet del 2000 e poi, in occasione della crisi dei derivati subprime culminate con il collasso di Lehman Brothers (anch'essa giudicata senza alcun allarme poco prima del crac). Ultimo, ma non meno importante, un documento della Banca centrale europea, «Bank ratings: what determines their quality?», evidenzia conflitti di interesse nei rating sui derivati emessi dalle più importanti banche mondiali. E resta anche il fatto che attualmente, come visto, i giudizi delle "tre sorelle" americane divergono da quelli della Dagong. Chi ha ragione? E, alla lunga, è credibile immaginare che il nuovo polo del rating capitanato da Cina e Russia operi in assenza di conflitti di interesse "geopolitici"?

twitter.com/vitolops

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