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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2012 alle ore 13:05.

I rischio di incentivare l'over the counter
Gli operatori del settore lamentano che c'è il serio rischio, in assenza di modifiche, di spostare gli scambi dal mercato regolamentato dei derivati a quello over the counter. Questo è uno dei punti su cui si batte l'Acepi, l'associazione italiana certificati e prodotti di investimento. Ricordando che nel testo francese della Tobin Tax sono tassate solo le azioni e non i titoli derivati.
«Il rischio di effetti controproducenti solo per l'Italia è reso ancora più probabile dalla globalizzazione e quindi dall'incredibile velocità con cui le attività finanziarie possono spostarsi in altri Paesi - spiega Zanotti, docente della Sda Bocconi e dell'Università di Bergamo e segretario generale dell'Acepi -. Ciò è particolarmente vero per i derivati che, a differenza delle azioni, sono scambiati sia su mercati regolamentati (Borse e Mtf, ndr) sia "over the counter" e pertanto in tal caso non immediatamente "visibili" alle autorità di vigilanza dei mercati, sia italiane che estere».
«Pensiamo, ad esempio, a un derivato over the counter su azioni italiane stipulato tra una banca giapponese ed un hedge fund americano. È molto arduo credere che il fisco italiano possa tassare efficacemente queste operazioni e riuscire a riscuotere l'imposta da soggetti non residenti in Italia che hanno scelto l'azione italiana come parametro sottostante del derivato. Quindi finirebbero per essere oggetto di tassazione i soli derivati quotati su un mercato. Ciò potrebbe causare l'incentivazione delle negoziazioni over the counter rispetto a quelle effettuate sui mercati regolamentati vanificando tutti il risultati raggiunti negli ultimi anni, grazie anche agli interventi normativi, nella direzione di una tendenza alla quotazione degli strumenti. Soprattutto per gli investitori retail questo è un punto fondamentale in quanto la quotazione su un mercato regolamentato assicura che ci sia un'autorità che " vigila", ovvero che assicura trasparenza dei prezzi e liquidità all'investimento».
Rischio liquidità
Un altro punto critco è la liquidità del mercato. Nel testo francese della Tobin Tax i market maker (gli operatori che garantiscono la liquidità e che alimentano domanda e offerta sul book) sono esentati dalla Tobin Tax. Mentre secondo la bozza italiana dovrebbero pagare anch'essi l'aliquota dello 0,05%. «Stupisce anche che nel testo attuale siano oggetto di tassazione anche i marketing marker, cioè gli intermediari che svolgono una funzione di sostegno della liquidità, a beneficio del mercato nel suo complesso, permettendo su base continua agli investitori di poter comprare o vendere», continua Zanotti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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