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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2012 alle ore 22:45.

Chiusura in calo a Wall Street. Non è stata una giornata brillante, ma a spegnere del tutto gli entusiasmi ci ha pensato il leader di maggioranza al Senato Harry Reid. I progressi nelle trattative sul "fiscal cliff", ha detto, "sono scarsi" e tanto è bastato a fare correre la paura tra gli intermediari di Wall Street, poco o nulla confortati dall'immediata smentita della Casa Bianca. Non c'è impasse, le discussioni non sono a un punto morto, "si continua a trattare, ce la si può fare", ha detto il portavoce Jay Carney.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato l'Ocse che, insieme alle stime sulla crescita mondiale, ha segnalato che in assenza di un accordo che eviti tagli automatici della spesa e aumenti della pressione fiscale, l'economia americana potrà scivolare nuovamente in recessione.
Così il Dow Jones ha lasciato sul campo lo 0,69%, a 12.878,13 punti, il Nasdaq lo 0,30% a 2.967,79 punti e lo S&P 500 lo 0,52%, a 1.398,94 punti. A evitare cali più consistenti sono stati alcune notizie migliori delle previsioni arrivate dal fronte macroeconomico: gli ordini di beni durevoli sono cresciuti più delle stime, l'indice Case-Shiller sui prezzi delle case è aumentato del 3% in settembre rispetto all'anno precedente, segnando il sesto rialzo mensile consecutivo.
Bene anche la fiducia dei consumatori, aumentata secondo il Conference Board ai massimi dal febbraio 2008, tornando ai livelli pre-crisi. Sul fronte aziendale, da segnalare il balzo di ConAgra, che ha guadagnato il 4,72% a 29,62 dollari, ai massimi delle ultime 52 settimane.
Il colosso del cibo confezionato ha rilevato la rivale Ralcorp per 4,95 miliardi di dollari, o 6,8 miliardi di dollari inclusa l'assunzione di debito per circa 1,8 miliardi. Il titolo di Ralcorp ha chiuso a passo velocissimo, guadagnando il 26,44%, poco sotto il massimo dell'ultimo anno fissato a 89,86 dollari per azione.
Tra i tecnologici, nuovo scivolone per Research in Motion: la società canadese che produce il BlackBerry ha ceduto il 10,43% a 10,73 dollari di azione, due centesimi sopra il minimo della seduta. Ha pesato il fatto che Rim, secondo la società di ricerca Kantar Worldpanel, ha visto calare la propria quota di mercato negli Stati Uniti all'1,6%, scendendo dall'8,5 al 6,9%.
In calo anche Apple (-0,79%) che pure ha strappato di nuovo a Google (+1,45% alla chiusura) la vetta del mercato americano degli smartphone: le quote di mercato dei due gruppi sono rispettivamente del 48,1% (iPhone) e del 46,7% (dispositivi con sistema operativo Android). Tra l'altro, Apple ha licenziato Richard Williamson, responsabile dell'applicazione Maps installata con iOS 6, il nuovo sistema operativo di iPhone e iPad: le mappe contenevano errori enormi che hanno costretto l'amministratore delegato Tim Cook a chiedere pubblicamente scusa agli utenti di Apple.
Uno sguardo agli altri mercati: il petrolio ha terminato in ribasso dello 0,6% a 87,18 dollari al barile dopo l'allarme dell'Ocse su una possibile recessione globale e sul relativo impatto sull'offerta, mentre l'oro ha finito in calo per il secondo giorno di fila, perdendo 7,3 dollari a 1.742,30 dollari l'oncia.
Sul fronte valutario, da segnalare il rialzo del biglietto verde nei confronti della moneta unica (l'euro è sceso a 1,2939 dollari). In rialzo invece i titoli di stato, con i rendimenti decennali scesi all'1,638% e i trentennali in calo al 2,787 per cento.
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