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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2012 alle ore 13:09.

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Mutui, un calo senza fine. Secondo gli ultimi dati Istat, nel secondo trimestre 2012, sono stati erogati 69.830 i mutui garantiti da ipoteca immobiliare, il 41,2% in meno rispetto ai 118.834 dello stesso periodo del 2011. La frenata dei mutui trascina al ribasso anche le compravendite immobiliari, scese del 21,8% nei grandi centri e del 25,1% nei centri minori. Se poi consideriamo che il settore immobiliare è nevralgico per la ripartenza economica di un Paese, vuol dire che stiamo andando di male in peggio.

Eppure, leggendo l'altro lato della medaglia (quasi 70mila mutui comunque erogati in tre mesi) vuol dire che il mercato, per quanto in caduta verticale, non è ancora del tutto paralizzato. È pronto per invertire la rotta? O sarà così anche nel 2013?

L'incognita elezioni
«Molto dipenderà dall'esito delle elezioni di febbraio - spiega Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline.it -. Se ne uscirà una coalizione considerata credibile dai mercati lo spread potrebbe ulteriormente ridursi. A quel punto potremmo assistere a una lenta riduzione degli spread applicati sui mutui che oggi in media sono superiori al 3%».

Il fattore chiave, quindi, è la sensazione di governabilità che la nuova coalizione riuscirà a trasmettere ai mercati. «Se la nuova squadra di governo, sia che ci sia Monti o no, sarà in grado di garantire la continuità e il rigore europeista impostato dall'attuale premier potremmo assistere a una riduzione degli spread obbligazionari e quindi, in linea di continuità, a una lenta riduzione dei tassi sui mutui», spiega Stefano Rossini, ad di Mutuisupermarket.it.

Il fattore primavera
In ogni caso, qualsiasi sarà l'esito delle elezioni, ci stiamo approcciando a uno dei periodi statisticamente più propizi per dell'anno per tastare le migliori offerte che le banche intendono mettere in campo. «Tendenzialmente gli istituti di credito decidono da metà gennaio la strategia di offerta mutui per poi partire con le prime offerte più aggressive da fine febbraio, inizio marzo - continua Rossini -. Questo significa che marzo, aprile e maggio sono mesi caldi per la raccolta, mentre luglio e dicembre sono tendenzialmente i mesi in cui si fanno più erogazioni, portando a compimento il lavoro di raccolta e considerando che in media tra la richiesta di un mutuo e la stipula effettiva in media trascorrono 90 giorni».

Quindi, per chi ha intenzione adesso di acquistare una casa, conviene aspettare di vedere le offerte di marzo? «Durante le vacanze c'è il tempo per staccare la spina e partire con nuovi propositi. È in questa fase che molti italiani decidono di acquistare casa per l'anno successivo. A quel punto i primi mesi sono decisivi per cercare le prime case. E, una volta trovate alcune papabili, si cercano poi le banche per il mutuo. È per questo che le banche tendono a proporre le offerte migliori in primavera». Per quest'anno che offerte ci si potrebbe aspettare? «Le banche più competitive potrebbero anche ridurre di circa 20-30 punti base (0,2-0,3%) gli attuali spread, non credo in tagli superiori».

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