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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2012 alle ore 15:01.

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NEW YORK – Dopo oltre 200 anni di storia, il New York Stock Exchange rinuncia alla sua indipendenza e si piega definitivamente alle leggi del consolidamento delle borse globali. L'IntercontinentalExchange, il colosso dei mercati future (materie prime e petrolio) di Atanta che aveva già cercato in passato di conquistare Nyse Euronext, ha rilevato questa mattina il simbolo di Wall Street per 8,2 miliardi di dollari.

Gli azionisti del Nyse potranno scegliere se riceverli in contanti, in titoli o in una combinazione di entrambi. Alla guida del nuovo colosso globale delle piazze finanziarie, che controllerà 14 exchange e cinque operazioni di clearing, siederà il presidente e chief executive dell'Ice Jeffey Sprecher.

L'Ice preserverà il Nyse Liffe sulla piazza di Londra per i derivati e anche il marchio Nyse Euronxt. Ma la collezione di mercati azionari nell'Europa continentale che ora controlla, Francia, Olanda, Belgio e Portogallo, dovrebbe essere scorporata attraverso un collocamento.

«La transazione risponde all'evoluzione dell'infrastruttura di mercato», ha detto Sprecher. Il valore dell'operazione rappresenta un premio del 37,7% rispetto alla chiusura di ieri, ma è inferiore agli 11 miliardi offerti nel 2011 dallo stesso Ice, allora assieme al Nasdaq, per Nyse Euronext.

Quella avance fu respinta e venna bocciata anche dalle autorità di regolamentazione per preoccupazioni antitrust (legate al ruolo del Nasdaq). Una fusione già concordata tra Nyse Euronext e Deutsche Borse fu a sua volta bocciata.

Da quel giorno il titolo Nyse è però scivolato ormai del 32%, dell'8% solo quest'anno, sotto la pressione della crescente concorrenza nel settore e dei profitti sempre minori nel trading soprattutto azionario. Un inarrestabile declino che ha riportato alla ribalta i negoziati di fusione.

L'Ice, fondato solo nel Duemila da Sprecher, un ex ingegnere, ha sempre evitato le azioni. Specializzato nei redditizi future delle commodities e in particolare dell'energia, oggi è cresciuto e vale 9,3 miliardi di dollari, contro i 5,8 della capitalizzazione di mercato di Nyse Euronext.

La combinazione con il Nyse ha scarse sovrapposizioni nel business e dovrebbe quindi non incontrare ostacoli dalle autorità. Nei future, con il Liffe, il Nyse ha una presenza concentrata nei contratti sui tassi di interesse, popolari tra fondi e banche per operazioni di hedging, che fanno gola all'Ice per piani di ulteriore espansione.


Intanto però l'agenzia internazionale Standard and Poor's minaccia di tagliare il rating di Nyse Euronext in seguito all'offerta di Ice. S&P ha posto il rating di Nyse (attuale rating in A+) in creditwatch con implicazioni negative. L'agenzia afferma che esiste una probabilità del 50% che il rating possa essere abbassato dopo che avrà valutato come l'accordo influenzerà la solvibilità della società. Secondo S&P il gruppo risultante dalla fusione porterà probabilmente una notevole quantità di debito, in quanto Ice prevede di finanziare l'accordo con la liquidità esistente e con indebitamento.

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