Chiusura in rosso per le Borse europee, con il Ftse Mib unico in territorio positivo, in rialzo dello 0,48% nonostante il crollo di Mps. Francoforte, maglia nera, cala dello 0,68%. Parigi segna una discesa dello 0,59%, Londra termina in rialzo dello 0,03%; giù dello 0,39% Madrid (segui gli indici finanziari). A ridare ossigeno ai listini rispetto ai minimi di giornata la fiducia degli investitori tedeschi, salita a gennaio ai massimi da due anni e mezzo. L'indice Zew ha registrato un balzo a 31,5 punti dai 6,9 di dicembre, superando nettamente le aspettative degli analisti. Si tratta del livello più alto da maggio del 2010. Sotto le attese invece il dato Usa (-1%) sulla vendite di case esistenti in dicembre.

Tra le blue chip, sotto i riflettori la debacle di Mps (-5,68%) che paga caro in Borsa le indiscrezioni su presunte irregolarità nell'operazione sui derivati denominata '"Alexandria", che potrebbe portare una perdita in bilancio di almeno oltre 200 milioni di euro. Sugli scudi Finmeccanica (+4,67%) alla vigilia del cda: il mercato specula su novità in arrivo circa la cessione di Ansaldo Energia.

Spread in calo dopo asta Spagna
Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti segna 260 punti, il rendimento è al 4,18%. Il differenziale Bonos/Bund è a 351 punti per un tasso del 5,11%.

Il crollo di Mps
Monte dei Paschi nei conti legate a un derivato siglato nel 2009. Il titolo, entrato anche in asta di volatilità, è arrivato a cedere oltre il 6%. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, le perdite del gruppo che hanno reso necessario il ricorso ai Monti Bond sarebbero legate alla contabilizzazione di un derivato del 2009 effettuato con Nomura: di tale contratto lo stesso cda, i revisori e la Banca d'Italia sarebbero venuti a conoscenza solo qualche mese fa. L'impatto sui conti 2012 di tale derivato sarebbe di 220 milioni. Il Monte dei Paschi di Siena conferma che l'incremento di 500 milioni di euro di Monti Bond assicurerà la copertura «degli impatti patrimoniali» derivanti dai derivati, compresa l'operazione Alexandria, la cui analisi verrà sottoposta al cda entro metà febbraio.

Focus Tokyo
La Bank of Japan (BoJ) ha deciso oggi altre mosse di allentamento per immettere liquidità sui mercati, scegliendo il metodo "open-ended" simile a quello della Federal Reserve americana, basato sull'acquisto di titoli di Stato e asset relativamente sicuri senza fissare una scadenza.
Per la prima volta in oltre nove anni, la BoJ si è mossa per un contesto finanziario accomodante in due sedute del board di fila. A dicembre, infatti, ha aggiunto 10.000 miliardi di yen al piano d'acquisto di asset, a 101.000 miliardi totali.

Inflazione al 2%
La BoJ ha fissato il target sull'inflazione al 2%, come richiesto dal premier Shinzo Abe negli sforzi per battere la deflazione cronica, promettendo anche di allentare le condizioni monetarie "con decisione".
L'istituto centrale, al termine del board di due giorni, ha mantenuto i tassi allo 0-0,1%, approvando la nota congiunta sulla deflazione firmata col governo che si impegna a "seguire strategie di crescita" e a ripristinare "la salute dei conti pubblici".

Valute
L'euro apre in rialzo a 1,3365 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valute) ma perde terreno sullo yen a quota 119,01. Le misure di allentamento monetario illimitato annunciate dalla Bank Of Japan non hanno avuto come effetto un indebolimento della divisa nipponica in quanto verranno applicate solo dal 2014. Lo yen avanza quindi anche sul dollaro a 89,07, dopo essersi riavvicinato ai minimi da due anni e mezzo immediatamente dopo l'annuncio.

Borsa Tokyo
La Borsa di Tokyo termina gli scambi a -0,35%, dopo una seduta volatile con le misure d'allentamento monetario della BoJ che ha portato il target sull'inflazione al 2%, in linea con le richieste del premier Shinzo Abe.
L'indice Nikkei cede 38,81 punti, a 10.709,93, tra le forti oscillazioni dello yen, seguite alle mosse della BoJ che, oltre ad approvare la nota congiunta con il governo sulla lotta alla deflazione, ha deciso di acquistare i titoli di Stato e asset relativamente sicuri senza fissare una scadenza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA