Sullo scandalo dei derivati Mps brucia 267 milioni in una sola seduta. Peggior blue chip del listino milanese, il titolo ha ceduto l'8,43% scendendo a 0,2541 euro. Ma non è finita qui. Parola d'ordine in Piazza affari è: stare alla larga. Ci sono ancora troppe incognite e i contorni della vicenda non convincono gli investitori. Come è possibile che i derivati nel mirino siano stati scoperti dal nuovo management solo a ottobre e perchè quando sono stati presentati al mercato i dati dei primi nove mesi, lo scorso 14 novembre, non è stato lanciato un preallarme?

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I ribassi su Mps pesano su Piazza Affari (di Andrea Franceschi)

Il supercosto dell'Antonveneta all'origine della crisi di Mps (di Carlo Marroni)

Le parole dell'Economia: Derivati

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La banca sta ancora lavorando alla ricognizione della questione, ma chiedendo 500 milioni di Monti-bond in più di quanto inizialmente preventivato pare quantificare implicitamente in mezzo miliardo l'entità dei danni potenziali. Il mercato però non prende il rischio: anche se teoricamente i multipli di Borsa sono a sconto, le perdite di capitale potrebbero cambiare il quadro. Nelle prime sedute di gennaio il titolo Montepaschi era stato protagonista di una clamorosa rimonta – all'epoca attribuita alle ricoperture di chi aveva venduto allo scoperto – staccandosi dal livello di 0,22 euro intorno al quale si era attestato a fine dello scorso anno per catapultarsi fino a quota 0,3 tra scambi irruenti. Alla chiusura di 0,25 euro non ha ancora perso tutto quello che aveva guadagnato con le fiammate d'inizio anno. E di scalate, a maggior ragione col senno di poi, nemmeno l'ombra: il Tesoro potenzialmente è già l'azionista di maggioranza assoluta.

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