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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 18:15.
Era a conoscenza delle operazioni Alexandria? Santorini? Nota Italia?
"Non ne ero a conoscenza, perché queste transazioni di carattere finanziario erano appannaggio degli uffici specifici della capogruppo. Il direttore Baldassare era titolare dell'ufficio finanza e quindi le partecipate che avevano un rapporto di tesoreria con la capogruppo partecipavano eventualmente alla struttura di finanziamento per le proprie esigenze, ma non erano coinvolte nelle operazioni di gruppo".
Quindi ritiene plausibile la ricostruzione secondo cui pochi manager le conoscevano e che la documentazione dei contratti fosse chiusa in una cassaforte per essere scoperta solo di recente?
"Io ritengo che queste operazioni siano state concluse nel chiuso degli uffici specialistici della capogruppo. Però dovevano essere doverosamente messe a conoscenza del consiglio di amministrazione, considerati gli importi, la motivazione e la finalizzazione delle stesse. Questo lo dico come ex direttore generale di una struttura piccola, ma che comunque ha un sistema di governo e una policy che ripercorre le stesse dinamiche di una grande banca, le cose si fanno in un solo modo. Quindi sicuramente è vera la ricostruzione che dice che le operazioni erano a conoscenze di pochi, questo non vuol dire che è stata fatta correttamente, questo lo decideranno i magistrati e l'autorità inquirente. Quando io fatto un'operazione di questo tipo non solo ho messo a conoscenza il consiglio di amministrazione, ma il cda su proposta del direttore generale ha deliberato anche con la capogruppo".
Lei ha gestito per anni il ramo leasing-factoring, quindi finanziamenti alle imprese: è mai stato condizionato politicamente o dalla Fondazione?
"Assolutamente no, pur avendo fatto una performance di non poco conto (io sono arrivato nel 2006 quando eravamo quindicesimi nel ranking nazionale e avevamo una quota di mercato del 2,70%. Dopo tre anni eravamo quarti con una quota del 5,70%). Sono stato mandato in pensionamento a 58 anni, anche se la legge consentiva alla banca banca di tenermi in servizio attivo fino a 65 anni (avevo comunque maturato con 40 anni di anzianità il massimo pensionabile)".
È stato gentilmente invitato ad andare in pensione?
Diciamo che sono stato "spintonato" al pensionamento. Ho avuto un suggerimento "spintaneo". La spintarella credo sia stata frutto del fatto che personalmente non ero disponibile ad essere consigliato. Certamente io parlavo col presidente Mussari, col direttore Vigni, con cui mi vanto di avere un rapporto personale da lungo tempo, mi sono confrontato con lui sulle campagne di vendita, sulle iniziative di sviluppo della banca. Certamente ho avuto interlocuzione, ma quando si trattava di decidere affidamenti nell'ambito della mia autonomia o nell'autonomia del cda, valutavo professionalmente il da farsi come è giusto che sia.
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