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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 13:03.
Lo scandalo "ribadisce i rischi del lasciare che i politici siano responsabili delle banche", scrive il Ft, spiegando che Mps è controllata da una fondazione, dominata da poteri locali che si aspettano dividendi per finanziare attività finanziarie di beneficenza. "Questo accordo bizantino", che si trova in altre banche, osserva l'editoriale, "costringe i manager a mettere gli interessi dei loro patroni politici prima dell'efficienza. Il prossimo governo italiano dovrebbe rimuovere questi legami", auspica il Ft.
E parlando di governo, il Financial Times non risparmia la critica su come è stata gestita la vicenda Mps: "La decisione di prestare soldi alla banca era discutibile". Secondo il Ft, Mps avrebbe dovuto raccogliere capitale sui mercati, cosa che sarebbe costata il controllo della fondazione sulla banca. "Se il nuovo management non sarà in grado di restituire il prestito allo Stato, Roma dovrebbe chiedere in cambio equity. Le banche sono gestite meglio dal settore privato. Ma – conclude l'editoriale – quando i contribuenti pagano il conto, è solo giusto che abbiano voce in capitolo su come è gestita la banca per cui stanno pagando".
L'Economist, nel blog "Schumpeter", parla di "una montagna di rischio". Alla radice dei problemi Mps ci sono "la politica, il management mediocre e la vigilanza inadeguata". Un "cocktail bancario sgradevole" cui si aggiunge l'ipotesi di corruzione legata all'acquisizione di Antonveneta. Auspicio finale: "Speriamo che tutto ciò non significhi la fine dell'indipendenza della banca più antica del mondo".
Le Figaro ha messo sulla homepage del suo sito "la discesa all'inferno" della più vecchia banca del mondo, scossa da uno scandalo finanziario che si trasforma in scandalo politico a poche settimane dalle elezioni. Sono bastati pochi giorni per rovinare cinque secoli di reputazione "venerabile", scrive Anne de Guigné, avvertendo che la banca più antica del mondo potrebbe perdere la sua indipendenza.
Se Mps non riuscisse a rimborsare Roma, si profilerebbe "lo scenario nero della nazionalizzazione", sottolinea Le Figaro. Alessandro Profumo assicura che il gruppo intende rimborsare, Mario Monti afferma che la nazionalizzazione è secondo lui "un'ipotesi lontana". Ma il cammino del risanamento si preannuncia "arduo" a causa del passivo dell'istituto, che "ha moltiplicato gli errori" dal 2007. Così la banca dovrebbe chiudere il 2012 con un buco superiore a 2 miliardi di euro.
In un clima elettorale "elettrico", la scoperta delle operazioni finanziarie del Monte Paschi "estasiano" gli avversari di Monti, "considerato vicino agli ambienti della finanza", nota il quotidiano francese. Lo scandalo fa tremare il centrosinistra, "con cui Monti doveva cercare un'alleanza dopo il voto", poiché il partito pilastro della coalizione controlla da anni la fondazione azionista di Mps, attraverso il comune di Siena.
Le Monde, in un articolo pubblicato sabato, aveva parlato di "sisma politico". Il terremoto provocato dal maquillage dei conti di Monte dei Paschi di Siena tocca "più che una banca, un'istituzione, un monumento della storia italiana, il polmone che fa respirare tutta una città e una regione finora prospere".
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