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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2013 alle ore 14:47.

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(Reuters)(Reuters)

Sul fronte finanziario c'è il messaggio rassicurante lanciato ieri in conferenza stampa dall'ad Fabrizio Viola: le rivelazioni sulla cattiva gestione passata e sui contratti discutibili non impediranno gli sforzi di risanamento. "La banca è solida", ha detto Viola.

Le rivelazioni sulle transazioni che potrebbero avere mascherato l'ampiezza delle perdite di Mps durante la crisi finanziaria globale sono diventate "foraggio politico" nel'imminenza delle elezioni, sottolinea il Nyt. Sono stati anche sollevati interrogativi – aggiunge - sull'accuratezza dell'esame della situazione del Monte dei Paschi da parte di Draghi.

Essendo Mps situata nella "roccaforte" del Pd, l'ex premier Silvio Berlusconi ha tentato di addossare al Pd la colpa dello scandalo. Intanto, il premier Monti ha dovuto difendere la decisione del suo governo di salvare le banche con prestiti garantiti. Anche se vari analisti dicono che le rivelazioni non dovrebbero avere molto effetto sul voto, la torbidezza della vicenda potrebbe avere sventato la capacità del Pd di attrarre nuovi elettori, aggiunge il Nyt, citando l'analisi di Stefano Folli del Sole 24 Ore.

Secondo il New York Times, i problemi Mps "sono l'esempio estremo di un vecchio modello bancario" che, secondo gli analisti, è comune in Europa in modo inquietante. Il fatto che l'azionista principale sia una fondazione locale dà a Mps "una fitta cortina di relazioni politiche" che può essere difficile da scrutare per le autorità nazionali di vigilanza.
"La stessa combinazione di influenza politica locale e controllo negligente – osserva il Nyt – ha afflitto anche molte banche in Germania e in Spagna", a spese dei contribuenti. Proprio le lacune della vigilanza nazionale, continua, sono tra le principali ragioni che hanno spinto i leader europei a incaricare la Bce della regolamentazione bancaria.

Ma ora c'è un possibile "intoppo": "Draghi, che dovrebbe guidare la riforma, era almeno nominalmente colui che doveva vigilare su Mps mentre si stava scavando la fossa", sottolinea il Nyt.
Molti analisti si domandano se Draghi aveva sufficienti informazioni per riconoscere i problemi della banca. E in ogni caso - prosegue il quotidiano - la Banca d'Italia non avrebbe avuto i poteri legali per impedire alla banca di prendere decisioni sbagliate.

"Ma come minimo – osserva il Nyt - la prossimità di Draghi allo scandalo è intempestiva, ora che la Bce e i leader europei sembravano finalmente ricostruire credibilità nella moneta comune. La decisione di creare un ‘supervisor' bancario centralizzato alla Bce è una grossa parte dello sforzo di ripristinare la fiducia nell'eurozona".
Come Mps, anche molte banche tedesche locali, le landesbank, sono finite nei guai negli ultimi anni, nota il New York Times. Lo scandalo potrebbe anche avere implicazioni per due delle maggiori banche che operano in Europa, la Deutsche Bank di Francoforte e la giapponese Nomura, con forte presenza a Londra.

Le dichiarazioni dell'amministratore delegato Fabrizio Viola sono rilanciate da Bloomberg: "Monte Paschi non cercherà altri aiuti per coprire le perdite, dice il Ceo", smentendo che siano in corso trattative con potenziali nuovi investitori. E' stata proprio Bloomberg news a rivelare che la banca aveva usato derivati per mascherare perdite.

"Mario Monti desidera un nuovo partner finanziario per Montepaschi di Siena", titola invece il quotidiano francese Les Echos, indicando che il Qatar e Bnp Paribas sono citati come "eventuali cavalieri bianchi".

Aumentano i dubbi sulla reale ampiezza degli asset a rischio della banca italiana, nota Les Echos, sottolineando che "nonostante la nazionalizzazione di fatto" il mistero Mps si infittisce di giorno in giorno. Monti, in un'intervista a La7, ha affermato che "è una cosa sensata dire che bisogna rafforzare il capitale della banca, come ha detto il presidente Profumo, dichiarando di essere alla ricerca di un partner finanziario di lungo termine".

Non è la prima volta che viene evocata l'ipotesi dell'apertura del capitale della banca a "un partner finanziario stabile", osserva Les Echos, ricordando che si era già parlato dell'eventuale ingresso di fondi sovrani del Qatar o di Singapore. Da giorni, inoltre, si fa il nome di Bnp Paribas (che, interrogata da Les Echos, non ha fatto nessun commento).
Un'analisi Reuters, pubblicata sul sito di les Echos, punta i riflettori sul fatto che lo scandalo Mps è "fonte d'imbarazzo" per Draghi, che rischia di dovere dare spiegazioni su Mps proprio mentre si prepara ad assumere la vigilanza del sistema bancario dell'eurozona.

Draghi – si ricorda - aveva già dovuto rispondere in passato ai dubbi suscitati dalle condizioni di acquisto di Antonveneta, operazione cui la Banca d'Italia aveva fatto poche obiezioni, anche se il prezzo d'acquisto (nove miliardi di euro) era molto superiore ai 6,6 miliardi pagati qualche mese prima da Santander.

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