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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2013 alle ore 10:33.

18.11
«Ho confermato quanto avevo già messo a verbale nel 2008 e cioé che mi avevano parlato della banda del cinque per cento all'interno di Mps. Non ho problemi a dirlo, questa é la verità». Raggiunto telefonicamente, Antonio Rizzo ha spiegato che è stato sentito per un paio d'ore («dopo le formalità di rito abbiamo fatto qualche chiacchiera») come persona informata sui fatti dagli uomini del nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza che indagano su Mps.
«Abbiamo fatto un discorso di contesto storico», ha aggiunto il "superteste" spiegando che non si è limitato a parlare dell'incontro ormai noto col funzionario di Dresdner Michele Cortese in cui questi gli parlò della "banda del cinque per cento" guidata da Gianluca Baldassarre e Matteo Pontone. «Quando Cortese mi parlò della '"banda del cinque per cento" non si riferiva solo all'operazione con Dresdner sul derivato acquistato da Mps, ma era un discorso più generale sui manager della banca senese». Rizzo ha confermato l'esistenza di due-tre nastri già consegnati ai pm di Milano nel 2008 relative a riunioni interne alla banca d'affari Dresdner per la quale lavorava all'epoca: «Quelle registrazioni - chiarisce - mi servivano per un'eventuale causa di lavoro. Avevo paura di essere licenziato».
16.24
I legali di Mussari hanno appena spiegato che si tratta solo di un breve rinvio. Uno dei tre avvocati avrebbe infatti un altro impegno ed è stato chiesto che l'interrogatorio venga spostato di qualche giorno. I procuratori dovranno quindi stabilire un altro giorno e convocare di nuovo l'ex numero uno di Mps.
15.56
L'ex numero uno di Mps è già uscito dalla procura di Siena, decidendo evidentemente di non rispondere all'interrogatorio. La linea difensiva dell'avvocato Pisillo è quella di rimandare il confronto al momento in cui le indagini saranno chiuse e gli atti saranno disponibili.
15.30
In procura a Siena è appena entrato l'ex presidente del Monte dei Paschi, indagato per truffa, aggiotaggio, false comunicazioni e impedimento della vigilanza. È arrivato con il suo legale e verrà interrogato dai pm Nastasi, Natalini e Grosso. L'interrogatorio potrebbe durare per ore, a meno che l'ex numero uno di Mps non decida di non rispondere e aspettare di avere gli atti dell'indagine in corso. Per gli inquirenti nella vicenda Mps potrebbe esserci il reato di associazione a delinquere. Le questioni oggetto di approfondimento sono sostanzialmente tre: un possibile sovrapprezzo illecito nell'acquisto di Antonveneta nel 2008, pagata tra i 9 e i 10 miliardi; i profitti illeciti sulle commissioni operati da un gruppo di dirigenti; i meccanismi di falsificazione del bilancio, tra cui le mancate comunicazioni di potenziali perdite in derivati. Gli indagati sono 10, più la banca in base alla norma sulla responsabilità amministrativa.
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