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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 17:58.

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Gianluca Baldassarri, l'ex capo dell'area finanza di Mps (Ansa)Gianluca Baldassarri, l'ex capo dell'area finanza di Mps (Ansa)

Nessun contratto nascosto, bensì «custodito in cassaforte. E poi era semplicemente una dichiarazione di intenti». Si è difeso cosi Gianluca Baldassarri, l'ex capo dell'area finanza di Mps davanti al Gip di Milano Maria Alfonsa Ferraro durante l'interrogatorio per la convalida del fermo eseguito dalla Fiamme gialle due giorni fa. Il giudice ha tempo fino a domani mattina per decidere.

Il manager, accusato non solo di associazione per delinquere e truffa, ma anche di ostacolo alla attività degli organi di vigilanza, come ha riferito il suo legale l'avvocato Filippo Dinacci, ha spiegato che il contratto dell'operazione Alexadria con Nomura era stato «fatto di volta in volta quando venivano acquistati i titoli» e che «gli organi ispettivi venivano puntualmente informati». Questo contratto venne trovato il 10 ottobre 2012 dai nuovi vertici di Mps.

Il gip si è riservato di decidere sull'istanza di convalida del fermo e di custodia cautelare presentata dal pm Angelo Renna. Il giudice avrà tempo 48 ore. Come ha riferito l'avvocato Dinacci, Baldassarri ha spiegato che il contratto relativo all' operazione Alexandria trovato nella cassaforte dell'istituto di credito non aveva un valore giuridico, ma «era un foglio di mandato che non genera obbligo con le parti». I contratti invece stipulati a più riprese e con cui sono stati comprati i Btp sono stati prontamente comunicati agli organi di vigilanza.

L'ex manager di Mps inoltre riguardo al tentativo, che gli è stato contestato, di smobilizzare un milione di euro - uno dei sospetti alla base del pericolo di fuga - ha ripetuto che si è trattato di una operazione fatta con un ordine telefonico e che i proventi di quella vendita sono finiti sullo stesso conto.

Inoltre ha ripetuto che quei soldi gli sarebbero serviti in quanto molti dei suoi beni sono stati posti sotto sequestro per via dell'inchiesta senese, tra questi la casa a Miami mentre quella di Londra (due delle mete dove secondo gli investigatori avrebbe potuto fuggire) è stata presa in affitto per la figlia, studentessa in Inghilterra.

E proprio per andare a trovare la figlia, avrebbe ancora spiegato al gip, intendeva fare la richiesta di iscrizione all'anagrafe degli italiani residenti all'estero. Richiesta che, come ha precisato il suo legale, non ha inoltrato «in attesa dell'interrogatorio dei pm di Siena».

Baldassarri avrebbe assicurato al giudice di essere rientrato in Italia dalle Maldive e di essersi subito messo a disposizione della magistratura e quindi di non avere avuto alcuna intenzione di lasciare l'Italia.

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