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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2013 alle ore 13:21.

Un fenomeno noto, ma da cui non ci si può dire del tutto immuni. Con qualche "lacuna" sui nomi, visto che è proprio il termine phishing quello meno noto tra gli intervistati. È questo il quadro che emerge dal sondaggio che questa settimana IPR Marketing, ha curato in esclusiva per Il Sole 24 Ore.
Vediamo i numeri: il 69% degli intervistati ha ricevuto lettere inquadrabili come phishing, ma per il 61% il testo della mail non risultava credibile e solo il 7 per cento confessa di esserci cascato, inserendo i propri dati. Le truffe si sono registrate, almeno tra gli intervistati, in numero minore proprio sullo strumento sul quale maggiormente si appuntano i timori, ovvero le carte di credito. Sarà che i dati più recenti indicano una riduzione degli italiani che utilizzano questa forma di pagamento o che proprio il timore induce a maggiore attenzione, ma il dato è questo.
Una nota dolente si registra anche sui rimborsi. Il 59% degli intervistati spiega di non essere riuscito a tornare in possesso delle somme sottratte ai loro conti. Non è però neanche bassissimo il 41% di intervistati che invece sono riusciti a riacciuffare il bottino.
Molto significative anche le risposte sulle modalità seguite dai cittadini per porre rimedio alla truffa subita. La strada più seguita è stata quella del ricorso al giudice, nel 60% dei casi, mentre nel 35 ci si è rivolti direttamente all'intermediario. Solo il 2% ha fatto ricorso a un organismo di mediazione e l'uno per cento all'arbitro bancario finanziario.
Le risposte al questionario la dicono lunga anche sul fatto che il pericolo di essere "pescati" dai truffatori è rivolto soprattutto alla rete. Il 49% teme di subire truffe proprio per i pagamenti on line, mentre per i pagamenti via pos solo l'8%. Il 29% invece ha paura sempre. Non è sbagliato, visto che anche ad affidare la carta al cameriere del ristorante o del negozio può presentare i propri rischi.
Più curiosa è invece la risposta data sulla conoscenza dei diversi pericoli che la rete riserva. Se era scontato che quasi tutti (98%) conoscessero i termini virus e spam, il fatto che phishing fosse noto solo all'1% degli intervistati meraviglia certamente di più. Anche se dalle risposte precedenti, al di là della conoscenza o meno del termine, è presente ai risparmiatori italiani, viste anche le risposte date agli altri quesiti del questionario proposto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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