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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2013 alle ore 12:37.

Terna archivia il 2012 con un incremento del 5,5% a quota 464 milioni e ricavi in linea con quanto annunciato con il preconsuntivo di inizio febbraio, a 1,806 miliardi di euro, a fronte degli 1,6 miliardi registrati a fine 2011 (+10,4%). Sale anche l'Ebitda, che tocca gli 1,39 miliardi di euro con una crescita del 12% rispetto al dato dell'esercizio precedente (1,23 miliardi di euro). Risultati che consentono alla spa dell'alta tensione di proporre un dividendo di 20 centesimi, di cui 7 centesimi già pagati come acconto e 13 di saldo a giugno prossimo.
«Chiudiamo anche il 2012 con risultati molto buoni, che testimoniano l'eccellenza professionale raggiunta dalla squadra di Terna - ha commentato l'amministratore delegato Flavio Cattaneo -. Questo ottavo anno consecutivo di crescita ci gratifica del lavoro svolto, i cui obiettivi sono stati e restano una rete elettrica sempre più efficiente e sicura e la creazione di valore, con un approccio strategico che affianca al core business lo sviluppo di progetti in attività non tradizionali. Il livello record degli investimenti (1,235 miliardi di euro in crescita dell0 0,5% sul 2011, ndr) e il dividendo 2012 confermano l'attenzione di Terna verso il sistema elettrico e gli azionisti».
Tornando ai dati diffusi oggi dalla società, l'Ebit si attesta sui 969 milioni di euro, in salita di 133 milioni (+15,9%) rispetto agli 836 milioni di euro del 2011. Gli oneri finanziari netti sono pari a 93 milioni di euro, in calo di 28 milioni rispetto al 2011 sostanzialmente, sottolinea il gruppo in una nota diffusa il board che ha approvato oggi i risultati, «per gli effetti dovuti alla riduzione dei tassi d'interesse». Le imposte sul reddito nel 2012 sono di 412 milioni di euro, con una crescita di 24 milioni (+6,2%) sul 2011. Il patrimonio netto del gruppo è invece di 2,79 miliardi di euro (a fronte dei 2,75 miliardi di euro del 2011), sale poi l'indebitamento netto che raggiunge i 5,855 miliardi di euro (a fronte dei 5,123 miliardi di euro segnati a fine 2011) e registra una crescita di 732 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il rapporto debt/equity si attesta così a 2,1.
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