NEW YORK – Freddie Mac, il colosso del mercato immobiliare americano salvato e tuttora controllato dal governo, ha presentato riscorso contro una dozzina di grandi istituti globali per i danni sofferti dallo scandalo di manipolazione del Libor. E ha messo sotto accusa, per la prima volta dallo scoppio del caso, la British Bankers' Association, l'associazione delle banche britanniche responsabile del calcolo dell'indicatore.

Gli istituti sotto accusa comprendono JP Morgan, Bank of America e Citigroup negli Stati Uniti; Deutsche Bank, Ubs e Credit Suisse in Europa. Banche, cioè, che sono state o sono tuttora sotto inchiesta da parte delle autorità federali e internazionali per la manipolazione del Libor, considerato l'indicatore di riferimento per i tassi di interesse.

L'azione di Freddie Mac, intentata in data 14 marzo presso un tribunale della Virginia, potrebbe non essere un caso isolato. E' sostenuta, implicitamente, dal governo americano, l'azionista di controllo. E potrebbe essere seguita da un secondo ricorso della società immobiliare sorella, Fannie Mae. Secondo alcune stime del Wall Street Journal assieme le due società avrebbero perso tre miliardi di dollari nello scandalo.

Freddie Mac, da sempre un investitore in bond e swap legati ai mutui e al Libor, ha accusato le banche di aver cospirato per falsare l'indicatore tra il 2007 e il 2010, deprimendo il suo valore per "nascondere i loro problemi finanziari".

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