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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2013 alle ore 10:59.
Uno spettro si aggira per l'Europa: «un'austerità senza speranza, che può diventare il detonatore di una crisi generalizzata». A lanciare l'allarme è il presidente della Consob Giuseppe Vegas all'incontro annuale con il mercato. Il risanamento dei conti pubblici «non può che realizzarsi in un quadro di crescita economica» che è condizione indispensabile «per migliorare i parametri di finanza pubblica sui quali vengono costruite le manovre» afferma Vegas che non dimentica il suo passato di esperto dei conti pubblici. Il risanamento, afferma Vegas alla presenza del neo presidente del Consiglio Enrico Letta, «non può che avvenire attraverso un approccio più graduale rispetto a quanto oggi previsto dal fiscal compact».
Tregua fragile, mercati esposti a contagio
I mercati dell'Eurozona restano ancora esposti al rischio contagio. Ne è convinto Vegas, che invita a interpretare i segnali di crescita fatti registrare dai mercati finanziari nel 2012 e nei primi mesi del 2013 senza lasciarsi andare a entusiasmi. «La tregua è fragile», ha detto Vegas che durante il suo intervento ha parlato di un «perdurante quadro di incertezza« e ha sottolineato che in questo contesto «le prospettive dell'attività economica nell'Eurozona rimangono deboli».
In particolare, ha spiegato, «i mercati continuano a essere esposti a comportamenti emulativi da parte degli investitori e a fenomeni di contagio che allontanano i corsi azionari dai valori fondamentali delle imprese». Così, ha detto ancora Vegas, «la funzione di canalizzazione del risparmio nel risulta gravemente compromessa».
Nemico non è spread ma disoccupazione
L'effetto contagio sullo spread è finito e gli attuali livelli del differenziale tra titoli di Stato italiani e Bund tedeschi rispecchiano l'andamento dell'economia reale italiana. Secondo Vegas, in sintesi, l'attuale situazione di crisi non è più dovuta all'effetto contagio dello spread, ma alle criticità dell'economia reale. Lo scenario è dunque mutato rispetto a quello dello scorso anno che aveva spinto lo stesso presidente della Consob a parlare di «dittatura dello spread». Nel 2012 questo era «un risentimento comprensibile», ma ora sono trascorsi 12 mesi ed é stato «superato quel momento«. Il che significa che l'attuale livello dello spread, intorno ai 260-270 punti base, «è imputabile solo a noi stessi». E proprio per questo, ha evidenziato Vegas, «il nostro nemico non è più fuori di noi e dentro gli inafferrabili mercati, ma nelle imprese che chiudono e nel lavoro che manca». In poche parole «paghiamo gli errori del passato». L'invito di Vegas è concentrarsi sull'economia reale e metterla «in grado di ripartire«. Soltanto «allora - ha sottolineato il presidente della Consob - la finanza potrà tornare a essere un positivo motore di sviluppo». Da Vegas anche un messaggio di ottimismo: «Il Paese ha tutte i requisiti per poter partecipare da protagonista alla crescita dell'Europa. Disponiamo di solide tradizione manufatturiere, e molte imprese sono esempi di successo soporattutto nei mercati esteri. L'economia reale possiede ancora caratteristiche di eccellenze».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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