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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 20:25.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2013 alle ore 17:37.

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Fed: stop agli stimoli entro il 2014. In rosso Wall Street - Per le Borse europee si annuncia un'apertura in ribasso

La Federal Reserve ha mantenuto invariata la sua politica monetaria accomodante al termine di una riunione al vertice di due giorni. La Banca centrale ha però previsto schiarite sulla ripresa per il 2014, con una disoccupazione che potrebbe scendere al 6,5% (oggi è al 7,6%). Una percentuale di senza lavoro al 6,5% è stata indicata nei mesi scorsi tra le condizioni principali per la riduzione degli stimoli monetari. Sul tema cruciale del quantitative easing Bernanke ha detto che se l'economia continuerà ad andare secondo previsioni sarà «appropriato ridurre gli acquisti mensili di titoli già alla fine di quest'anno». Potenzilmente i piani di stimolo potranno essere definitivamente interrotti a metà del 2014 se il tasso di disoccupazione si attesterà, come previsto, al 6,5 per cento.

La reazione dei mercati

Wall Street ha registrato un calo immediato da 1650 fino a 1644 punti salvo poi riassorbire le perdite in pochi minuti e poi chiudere - con l'indice S&P, a -1,39. Decisa poi l'impennata del dollaro. Il cambio con l'euro, che viaggiava sopra 1,34, è sceso nel giro di pochi minuti sotto 1,33. Particolarmente marcato l'apprezzamento rispetto alle valute emergenti che in questi anni erano fortemente salite proprio per effetto della liquidità a basso costo immessa dalla Fed. Netta l'impennata del tasso del titolo Usa decennale salito al 2,36% ai massimi da marzo 2012. I tassi dei titoli Usa in questi anni hanno toccato i loro minimi storici proprio per effetto dei maxi acquisti della Fed e negli ultimi mesi sono nettamente risaliti proprio in prospettiva di una riduzione della liquidità.

Le previsioni sulla crescita
Riviste leggermente in calo le stime di crescita per quest'anno. L'economia Usa crescerà tra il 2,3%-2,6% contro il 2,3%-2,8% stimato a marzo. La Banca centrale ha anche pronosticato per l'anno prossimo una crescita tra il 3% e il 3,5%, contro una precedente attese tra il 2,9% e il 3,4 per cento. La Fed ha indicato che dallo scorso inverno i rischi di peggioramento dell'outlook della crescita e del mercato del lavoro «sono diminuiti».

Focus Piazza Affari
Le Borse europee hanno chiuso in rosso con cali di poco inferiori al punto percentuale. Il FTSE MIB di Piazza Affari ha ceduto lo 0,94%. Saipem ha chiuso in rialzo dell'1,37% dopo il tracollo di lunedì e le perdite di ieri (i 20 peggiori ribassi di Piazza Affari). Bene anche Finmeccanica (+2,03%) dopo le notizie di nuovi ordini per Atr. Male Fiat (-1,95%) Eni ed Enel. Nuovo calo per Rcs Mediagroup (-7,86%) all'indomani della notizia della non adesione all'aumento di capitale del primo azionista singolo Giuseppe Rotelli. Affonda Safilo Group (-11,41%) dopo l'inatteso cambio al vertice che porta a capo della società Luisa Delgado al posto di Roberto Vedovotto. Il titolo lascia sul terreno il 7,2% a 14,56 euro con scambi già pari al doppio della media giornaliera dell'ultimo mese. Nel settore del credito in ribasso Banca Mps, Azimut e Ubi Banca.

Spread stabile
Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti è a 276 punti. Il rendimento è al 4,3%. Il differenziale Bonos/Bund si attesta a 301 punti per un tasso del 4,55%. Negli ultimi tempi il differenziale tra il decennale tedesco e gli altri titoli europei é meno significativo, perché tutti i tassi hanno ripreso a crescere, inclusi quelli tedeschi. (tabelle dei rendimenti dei bond dell'Eurozona).

Euro
Euro forte sul dollaro. Sui mercati del vecchio continente la moneta unica vale 1,3395 sul biglietto verde. Ieri aveva aperto a 1,3329 sul dollaro (cambio euro/dollaro e convertitore di valute).

Istat: -2,1% ore lavorate nel primo trimestre
Nel primo trimestre 2013 le ore lavorate per dipendente, corrette per gli effetti di calendario, mostrano una diminuzione del 2,1% rispetto allo stesso trimestre del 2012. Lo rende noto l'Istat, precisando che nell'industria le ore corrette per gli effetti di calendario mostrano una flessione tendenziale dell'1,8%, con riduzioni dell'1,4% nell'industria in senso stretto e del 4,9% nel settore delle costruzioni. Nei servizi, sempre al netto degli effetti di calendario, le ore diminuiscono del 2,4%..

Crescono le esportazioni in Giappone
Il deficit del Giappone a maggio è arrivato a 993,9 miliardi di yen (10,4 mld di dollari), si tratta dell'undicesimo mese consecutivo di perdite. Un calo dovuto sia alla caduta dello yen che alla crescita delle importazioni dalla Cina. Tuttavia, le esportazioni segnano +10,1%. Lo comunica il ministero delle Finanze giapponese.

Il Nikkei ha chiuso in rialzo dell'1,8%, sostenuto anche dal balzo delle esportazioni che a maggio sono cresciute del 10,1% .

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