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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2013 alle ore 16:20.

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Snam, "reverse-flow" nella Pianura Padana con 600 chilometri di tubi

L'obiettivo era stato messo nero su bianco nel business plan a metà marzo: per gettare le basi del corridoio sud-nord del gas, costruito sull'asse dell'alleanza con i belgi di Fluxys, Snam dovrà lavorare a rendere bidirezionali i flussi di consumo del gas. Tecnicamente si chiama "reverse flow" ed è il pilastro dell'accordo che assicurerà il transito del gas tra i paesi del Mediterraneo e del Nord Africa con il Nord Europa. E ora il gruppo guidato da Carlo Malacarne è oltre la metà del guado e ha già speso 935 milioni di euro, sugli 1,5 miliardi programmati, per potenziare le infrastrutture gas della penisola.

La prima fase, che è già stata avviata e si completerà nel 2015, è finalizzata a rafforzare i gasdotti della Pianura Padana (per i quali sono previsti anche 700 milioni di euro di finanziamento Bei): oltre 370 chilometri di tubi da 48 e 56 pollici che riguardano i metanodotti Cremona-Sergnano e Poggio Renatico-Cremona, entrambi già in esercizio tra Emilia Romagna e Lombardia, e il metanodotto Zimella- Cervignano D'Adda (173 km da 56 pollici), attualmente in costruzione tra Lombardia e Veneto. Già realizzati, poi, anche gli adeguamenti delle centrali di compressione di Istrana e Masera sia dell'impianto di misura di quest'ultima. Fondamentale snodo per garantire la spinta del gas oltreconfine nei punti di interconnessione con il Nord Europa.

È stata inoltre intrapresa anche la seconda fase del progetto, che sarà completato nel 2016 e dovrà portare alla realizzazione dei metanodotti Cervignano-Mortara (60 km) in Lombardia e Minerbio-Poggio Renatico (20 km) in Emilia Romagna. Questo ulteriore step sarà inoltre caratterizzato dal potenziamento della centrale di compressione di Poggio Renatico e dalla costruzione di due nuove centrali, a Sergnano e a Minerbio, con una potenza incrementale installata di 100 megawatt.

Il fine, come detto, è assicurare la capacità di trasporto in reverse flow: fino a 5 milioni di metri cubi nel punto di interconnessione con la Svizzera di Passo Gries dal 1° gennaio 2016, per arrivare, dal 1° gennaio 2017, a 40 milioni di metri cubi al giorno. Contestualmente il sistema potrà beneficiare di flussi reversibili anche nel punto di interconnessione con l'Austria di Tarvisio (fino a 18 milioni di mc/giorno). Un passaggio cruciale, quindi, per consentire al nostro Paese di diversificare le sue fonti e allentare la dipendenza energetica da Nord Africa e Russia.

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