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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2014 alle ore 17:55.
L'ultima modifica è del 29 gennaio 2014 alle ore 18:41.

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La giornata dei mercatiLa giornata dei mercati

I mercati europeei archiviano una giornata ad alta volatilità. Dopo essere stati positivi per gran parte della mattina hanno virato al ribasso, cause nuove tensioni sui mercati emergenti. La notizia del rialzo dei tassi di 425 punti base (dal 7,75% al 12%) da parte della Banca centrale della Turchia aveva inizialmente rassicurato i mercati e stemperate le tensioni. Dopodiché i problemi dell'area si sono ripresentati punto e a capo tanto che dopo un iniziale forte apprezzamento sulla lira turca è tornata la volatilità costringendo la Banca centrale acquistando lire turche e vendendo dollari. Il tutto mentre il rublo russo toccava il minimo storico a quota 48 nei confronti dell'euro.

In questo scenario Piazza Affari ha perso lo 0,57%. Peggio il Dax 30 di Francoforte e Londra. Sul listino milanese forti vendite su Fiat (-4,11%) nel giorno della presentazione dei conti. Il gruppo si attende per l'esercizio in corso un utile netto tra 0,6 e 0,8 miliardi di euro, ben sotto le previsioni degli analisti. Ha inoltre annunciato che non distribuirà il dividendo. In forte ribasso anche Mediaset, Ferragamo e Autogrill. Svetta invece Pirelli (+7%).

In mattinata il Tesoro ha collocato BoT a sei mesi con tassi in forte calo. Il titolo assegnato oggi è stato collocato con un tasso medio ponderato dello 0,59%, in flessione di 24 punti base rispetto all'asta precedente. Centrate le attese del mercato. Buona la domanda, pari a oltre 12 miliardi di euro a fronte degli 8 miliardi offerti e assegnati dal Tesoro.

Spread
Risale il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi. Lo spread Btp-Bund si attesta a 221 punti, 4 in meno rispetto alla chiusura di ieri, per un rendimento del Btp a 10 anni pari al 3,86% dal 3,84% di ieri. In rialzo anche lo spread Bonos-Bund (rendimenti dei bond dell'Eurozona).

Valute
L'euro viaggia sotto quota 1,37 dollari in attesa dell'esito della riunione della Federal Reserve che stasera dovrebbe annunciare una nuova riduzione del programma di stimolo all'economia. Se negli ultimi giorni i timori legati alla tenuta di alcune economie emergenti avevano favorito lo yen, considerato una valuta rifugio, ora l'avvicinarsi del verdetto della banca centrale statunitense induce gli investitori a una maggior cautela nei confronti del biglietto verde. L'euro passa di mano a 1,3663 dollari e a 140,91 yen. Il dollaro sale a 103,14 yen (cambio euro/dollaro e convertitore di valute).

Occhi puntati sulla Fed
L'attenzione è quindi alle 20 di questa sera quando la Fed annuncerà o meno un nuovo piano di riduzione degli stimoli monetari, attualmente al ritmo di 75 miliardi di dollari al mese.

Quanto al tapering gli operatori sono indecisi. Ieri l'inatteso calo del 4,3% degli ordini di beni durevoli a dicembre ha fatto invertire rotta ai prezzi dei Treasury, prima in calo con i mercati emergenti in via di stabilizzazione. Il dato solleva dubbi su quanto sia robusta la crescita dell'economia americana, cosa che secondo alcuni potrebbe spingere la Federal Reserve a prendersi più tempo prima di ridurre le sue misure di stimolo. Per altri invece non è questo tipo di dato ad influenzare la politica monetaria della banca centrale. Secondo l'opinione prevalente la Fed potrebbe annunciare un nuovo tapering da 10-15 miliardi, portando gli stimoli mensili a 60-65.

Aste in Spagnae Germania
Il Tesoro spagnolo ha collocato titoli di Stato a 3 e 9 mesi per 3,1 miliardi di euro, con tassi in sensibile calo rispetto all'asta precedente. In particolare La Spagna si tratta di 936 milioni in titoli a 3 mesi, con un tasso medio dello 0,343% rispetto allo 0,631% di dicembre e 2,154 miliardi in bond a 9 mesi, con un rendimento medio lordo dello 0,655% rispetto allo 0,841% dell'asta dello scorso dicembre. Forte la domanda, pari a 4,901 miliardi per il Letras trimestrale e a 4,83 miliardi di euro per il Letras a nove mesi.

La Germania ha collocato oggi in asta 4,175 miliardi del nuovo Bund benchmark decennale scadenza Febbraio 2024 con un rendimento medio lordo dell'1,77%, in lieve aumento rispetto all'1,69% dell'asta precedente. Il rapporto tra domanda e offerta si é attestato a 1,8.

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