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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2014 alle ore 07:23.
L'ultima modifica è del 26 febbraio 2014 alle ore 22:53.

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Giornata poco brillante per le Borse europee. I listini del Vecchio Continente hanno archiviato la seduta sotto la parità (consulta qui la chiusura degli indici). Chiude bene invece Wall Street, (segui l'indice S&P500), trainata dal comparto dei beni di consumo che beneficia dei buoni risultati trimestrali dei colossi del retail Lowe e Target. Il Dow Jones sale dello 0,12%, a 16.198,41 punti, il Nasdaq sale dello 0,10%, a 4,292,06 punti, e lo S&P 500 chiude in parità, rimanendo invariato a 1.845,16 punti. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, le vendite di nuove case negli stati Uniti sono cresciute del 9,6%, a 468.000 unità, sopra le 427.000 di dicembre e appunto il massimo da luglio 2008. Gli analisti attendevano un ribasso a 401.000 unità. Su base annuale il dato è in rialzo del 2,2% rispetto a gennaio 2013.

A Piazza Affari miglior titolo di giornata è Stmicroelectronics dopo le dichiarazioni del capo per l'area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) Paul Grimme che, in un'intervista a Bloomberg, ha detto di vedere segnali di stabilizzazione nel mercato dei semiconduttori in Europa. Bene anche Unipol promossa dagli analisti di Goldman Sachs mentre Equita ha inserito le azioni privilegiate Unipol Prv nella focus list del portafoglio di società small-cap. In rialzo anche le banche popolari a partire dalla Popolare di Milano anch'essa promossa dagli analisti di Goldman Sachs.

Sul fronte obbligazionario il mercato compra Italia. I rendimenti sono in calo su tutte le scadenze con il BTp decennale che, nel corso della seduta ha agganciato l'analogo titolo spagnolo. Dopo la brillante asta CTz di ieri (2,5 miliardi di euro collocati con tassi ai minimi storici), un nuovo segnale positivo è arrivato oggi dall'asta BoT a 6 mesi. Il Tesoro ha collocato tutti gli 8,5 miliardi di euro in asta con tassi ai minimi storici anche se la domanda è risultata in calo rispetto al precedente collocamento di gennaio. Il rendimento medio è sceso sotto la soglia dello 0,5% per la prima volta dall'introduzione dell'euro attestandosi su 0,455% da 0,59% dell'asta di gennaio. Il rapporto tra domanda e offerta è però calato a 1,44 volte da 1,52 di gennaio.

L'esito positivo dell'asta dei BoT era ampiamente scontato dai mercati dato che il rendimento del titolo semestrale viaggiava sotto lo 0,5% sul mercato secondario. C'è poi un fattore tecnico che ha giocato a favore del Tesoro e cioè lo scarto tra importo offerto (8,5 miliardi) e quello in scadenza, pari a 9,775 miliardi di euro.

Ha registrato un altro flop in termini di domanda invece l'asta del titolo a 30 anni della Germania. Al collocamento sono arrivate richieste per 2 miliardi e 794 milioni meno dei 3 miliardi in offerti. La scorsa settimana Berlino aveva mancato l'obiettivo massimo di cinque miliardi cui puntava per l'asta del bund febbraio 2024, riuscendo a collocare solo 3,796 miliardi.

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