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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2014 alle ore 17:40.
L'ultima modifica è del 16 aprile 2014 alle ore 22:51.

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Dopo i forti ribassi di ieri, in scia all'escalation di violenza in Ucraina, le Borse europee mettono a segno un deciso rimbalzo sulla scia dei segnali di ripresa in arrivo dai dati macroeconomici e dai conti societari.

Ieri in particolare i mercati hanno accolto bene i dati sul Pil cinese: nonostante il ritmo di crescita della seconda economia del mondo sia in calo, il + 7,4% registrato nel primo trimestre è comunque meglio del +7,3% messo in conto dagli analisti.

Sempre sul fronte dei dati macro ieri sono uscite le nuove rilevazioni sul settore immobiliare Usa. A marzo i nuovi cantieri sono cresciuti del 2,8% a 946mila ma il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una crescita oltre un milione di unità. Per contro la produzione industriale si è mostrata brillante: la crescita a marzo è stata dello 0,7% a fronte di un atteso +0,5 per cento.

C'è poi il capitolo conti societari. Ieri il colosso dei semiconduttori Intel ha comunicato i dati sul primo trimestre (utile a 1,947 miliardi, pari a 38 cents per azione) che, sebbene in calo, si sono rivelati migliori delle attese degli analisti (ne beneficia il titolo di Stmicroelectronics). Bene anche Yahoo i cui ricavi sono tornati a crescere dopo quattro trimestri di calo.

Questa mattina poi sono arrivati i conti della britannica Tesco, numero uno al mondo per fatturato nella grande distribuzione alimentare, che ha visto l'utile netto di esercizio salire da 28 a 974 milioni di sterline. Dati brillanti di cui beneficia l'intero comparto delle vendite al dettaglio in Europa (segui l'indice Stoxx 600 Retail) il migliore insieme ad auto e componenti (segui gli indici settoriali).

Tutti i listini del Vecchio Continente hanno chiuso in netto rialzo (segui gli indici di Borsa). Ma la maglia rosa è nettamente Milano. Il Ftse Mib ha chiuso in accelerazione con un guadagno del 3,44%. Bene anche Wall Street (segui l'indice S&P500). Il Dow Jones sale dell'1,00% a 16.424,65 punti, il Nasdaq avanza dell'1,29% a 4.086,23 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,05% a 1.862,430 punti.

A Piazza Affari si segnala il titolo Ubi Banca che oggi ha annunciato di aver ridefinito la partnership di distribuzione nel ramo vita con Aviva. La banca in particolare riacquisisce tutte le partecipazioni detenute dalle società controllate da Aviva in Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare di Ancona e Banca Carime per un corrispettivo di 327 milioni. Contemporaneamente Ubi Banca venderà ad Aviva il 30% delle due joint venture Aviva Vita e Aviva Assicurazioni Vita (partecipate attualmente al 50% circa) rimanendo con circa il 20% di ognuna e conseguendo una plusvalenza a livello consolidato di circa 57 milioni netti.

Bene anche Enel all'indomani della decisione dell'agenzia di rating Fitch di confermare il giudizio "BBB+" sul debito della società e della controllata spagnola Endesa. Fitch ha poi deciso di togliere l'outlook negativo che aveva assegnato il 16 luglio scorso. L'utility controllata dal Tesoro ha inoltre incassato la promozione degli analisti di JpMorgan e Morgan Stanley che hanno alzato il prezzo obiettivo. Rialzi anche Unicredit che ieri ha annunciato la decisione di chiudere le attività in Crimea. Dopo l'annessione alla Russia infatti non ci sono più le basi legali per proseguire dato che le attività seguono la legislazione ucraina.

Debutto amaro in Borsa infine per Anima sgr. Il gruppo del risparmio gestito nel primo giorno di contrattazioni a Piazza Affari è partito in ribasso con il titolo sotto il prezzo dell'Ipo di 4,20 euro. Nell'operazione la società ha raccolto 692 milioni per una capitalizzazione al prezzo di collocamento pari a circa 1,26 miliardi.

Sul fronte dei titoli di Stato il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi è relativamente stabile (segui l'andamento dello spread Bund-BTp). Il tasso del titolo decennale italiano ha toccato il minimo dall'introduzione dell'euro (3,09%). Il dato diffuso oggi sull'inflazione europea, che a marzo è scesa ancora passando dello 0,7 allo 0,5%, contribuisce alla buona performance di tutti i titoli periferici. La flessione dei prezzi infatti potrebbe infatti innescare un intervento della Bce che all'ultimo direttivo si è detta pronta a misure non convenzionali (come acquisto di titoli sul mercato) qualora l'inflazione desse ulteriori segnali di frenata. Oggi intanto si è concluso anticipatamente il collocamento del BTp Italia. La raccolta complessiva in questi tre giorni è stata pari ad oltre 10 miliardi di euro.

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