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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 10:23.
L'ultima modifica è del 07 giugno 2014 alle ore 10:39.

Wall Street chiude in rialzo bruciando nuovi record: il Dow Jones ha guadagnato lo 0,52% a 16.923,77 punti e il Nasdaq lo 0,59% a 4.321,40 punti. Bene anche l'indice S&P500 salito dello 0,46% a 1.949,41 punti. Gli indici Usa hanno così archiviato la terza settimana di aumenti consecutivi grazie al buon dato sull'occupazione americana.
Prosegue il flusso di acquisti sugli asset europei innescato ieri dalle azioni della banca centrale europea (Bce). L'indice Ftse-Mib ha terminato in rialzo dell'1,54% raggiungendo i massimi dal maggio 2011. Bene anche gli altri listini del Vecchio Continente e Wall Street, che procede su livelli record, dopo i dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Lo spread fra BTp e Bund è sceso a quota 139 sull'onda dell'effetto delle misure straordinarie decise ieri a Francoforte, mentre il rendimento del decennale italiano si è attestato al 2,75% (rispettivamente 151 punti base e 2,87% se si utilizza il nuovo benchmark). Ancora sostenuto l'euro, che è arrivato a sfiorare 1,37 dollari dopo i dati Usa, per poi ripiegare a quota 1,3650.
Nuovi record a Wall Street dopo l'occupazione Usa
C'era grande attesa sul mercato per il dato sull'occupazione negli Stati Uniti. L'economia Usa è stata capace di creare a maggio 217mila nuovi posti di lavoro, in calo rispetto ai 288mila del mese precedente, ma sostanzialmente in linea con le attese di mercato, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 6,3%. I rendimenti del decennale Usa sono scesi al 2,56%, contribuendo a indebolirre il dollaro e di conseguenza a rafforzare l'euro. Wall Street ha aperto in rialzo, con nuovi record storici per l'S&P 500 e il Dow Jones. «Le cifre sui non farm payrolls non hanno modificato le nostre aspettative sulle prossime strategie monetarie della Fed, che proseguirà il processo di tapering (riduzione graduale degli acquisti di titoli governativi) e rialzerà il costo del denaro nel terzo trimestre del 2015», sottolinea Filippo Diodovich di Ig Markets. La prossima riunione della commissione operativa della banca centrale Usa è prevista il 17/18 giugno.
L'arsenale Bce
Ieri la Bce non ha tradito le forti attese che si erano create nelle ultime settimane fra gli operatori, tagliando i tassi (0,15% quello di rifinanziamento, addirittura negativo, -0,10%, quello sui depositi), prolungando le operazioni di rifinanziamento principale a quantitativo illimitato e tasso fisso (full allotment) fino a tutto il 2016, sospendendo la sterilizzazione delle operazioni Smp e soprattutto annunciando le modalità della nuova Tltro (Targeted Long Term Refinancing Operation) finalizzata alla concessione di nuovi crediti alle imprese. A Francoforte si è anche tracciata la strada verso il possibile acquisto di cartolarizzazioni bancarie (il cosiddetto «credit easing») ottenendo nel complesso una reazione favorevole sui mercati.
Mps scivola sull'aumento di capitale
A Piazza Affari si segnala la debolezza del titolo Mps (in calo dopo uno stop al ribasso) dopo la diffusione dei dettagli sull'aumento di capitale da 5 miliardi in programma da lunedì prossimo. Lo sconto rispetto al prezzo teorico delle azioni dopo lo stacco del diritto (Terp) sarà del 35,5%. Hanno invece guadagnato terreno le altre banche (popolari in primis) e Telecom. Quest'ultima sale dopo lo stop dell'antitrust brasiliano all'appello di Telefonica contro la decisione che impone al gruppo iberico di vendere entro metà 2015 la partecipazione del 50% di Vivo o di disfarsi della propria quota in Telecom stessa (che a sua volta controlla Tim Brasil) per evitare una situazione di dominio della telefonia mobile nel Paese: un pronunciamento che, secondo gli analisti di mediobanca, accresce le attese per un consolidamento nel mercato brasiliano.
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