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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2014 alle ore 20:50.
L'ultima modifica è del 17 settembre 2014 alle ore 22:18.

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Wall Street ha reagito con una moderata risalita degli indici alla conferenza stampa del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che si è mantenuta cauta sulla tempistica del rialzo dei tassi Usa. Il Dow Jones è salito dello 0,15% a 17.157,01 punti, il Nasdaq dello 0,21% a 4.562,19, lo S&P 500 dello 0,1% a 2.001,6 punti. Tra i singoli titoli forte scatto di Fedex che ha presentato una trimestrale sopra le attese, altro segnale di ripresa dell'economia. Dollaro poco mosso.

Nel pomeriggio i mercati avevano incassato il dato sull'inflazione negli Usa, che ha subito una flessione dello 0,2% ad agosto rispetto al mese. Negli ultimi dodici mesi, l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dell'1,7%. Il lieve declino congiunturale è il primo da aprile 2013 e il dato, diffuso dallo U.S. Bureau of Labor Statistics, è sotto le attese degli analisti. È un dato non di poco conto, in ottica di politica monetaria, dato che allontana - a detta di molti esperti - l'ipotesi di un rialzo dei tassi negli Usa.

Piazza Affari ha chiuso in rialzo indossando la maglia rosa tra le Borse europee (FTSE MIB a +1,55%) in un clima favorevole dopo le nuove misure di stimolo avviate dalla Banca centrale cinese che ha messo a disposizione nuova liquidità per 500 miliardi di yuan (circa 81 miliardi di dollari) nel sistema bancario. Si tratterebbe della prima di una nuova serie di misure di stimolo con lo scopo di frenare il rallentamento della seconda economia mondiale. Secondo gli analisti Pechino vuole «ricostruire la fiducia e stabilizzare la nuova crescita». Nel dettaglio, ICBC, Bank of China, China Construction Bank, Agricultural Bank of China e Bank of Communications riceveranno ciascuno 100 miliardi di yuan nel giro di tre mesi.

La produzione industriale della Cina nel mese di agosto ha segnato un forte rallentamento, il suo tasso di crescita più basso da 5 anni, e le importazioni sono diminuite. Un insieme di fattori che mette in pericolo l'obiettivo della crescita economica annuale del 7,5 per cento.

E poi c'è il fattore Scozia. Domani si vota per l'indipendenza. Ma rispetto alla scorsa settimana (quando era stato pubblicato un sondaggio che dava i «sì» indipendentisti al 51%) il quadro sembra cambiato: oggi tre sondaggi di diverse fonti indicano che gli unionisti sono in vantaggio di quattro punti percentuali rispetto a chi è a favore dell'indipendenza dal Regno Unito.

Focus Piazza Affari
A Milano brillano i bancari. Scatto di Mediobanca dopo i risultati dell'esercizio 2013-14 che evidenziano il ritorno all'utile e al dividendo.Bene anche Telecom Italia che ha smentito le voci di essere interessata alla brasiliana Oi.

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