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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2014 alle ore 11:26.
L'ultima modifica è del 19 settembre 2014 alle ore 09:13.

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FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente – È rimasta largamente al di sotto delle attese la domanda di liquidità da parte delle banche alla prima delle aste della Banca centrale europea per fornire fondi a costi vicini allo zero da prestare all'economia reale dell'eurozona. Un totale di 255 banche dell'Eurozona ha ottenuto 82,6 miliardi di euro, contro aspettative dei mercati finanziari di almeno 100 miliardi. Il valore mediano indicato da operatori interpellati dall'agenzia Bloomberg era di circa 170 miliardi di euro, dunque ben superiore al dato effettivo diffuso stamane.

Unicredit preleva 7,7 miliardi
La prima banca a dichiarare l'importo richiesto è stata Unicredit, che ha detto di aver ottenuto 7,7 miliardi di euro (Qui l'elenco delle richieste da parte delle banche italiane). In genere, la domanda più alta dovrebbe venire da istituti italiani e spagnoli, con l'intento di finanziare crediti alle piccole e medie imprese. Molte altre banche, come quelle tedesche, hanno abbondante liquidità, così come i loro clienti, e non si prevede quindi che partecipino in modo massiccio alle operazioni della Bce.

Banche caute, aspettano l'asta di dicembre
Nelle prime due operazioni (i risultati della prossima verranno annunciati l'11 dicembre), le banche hanno la possibilità di richiedere fino a 400 miliardi di euro. I finanziamenti sono a 4 anni al tasso fisso di 0,15%. Secondo diversi analisti del settore bancario, molti istituti hanno preferito aspettare l'asta di dicembre, quando saranno stati chiariti gli esiti dell'esame condotto dalla Bce stessa sui bilanci bancari (in pubblicazione a fine ottobre) e quando ci sarà qualche indicazione sul programma di acquisti di titoli cartolarizzati (Abs) e di covered bond da parte dell'Eurotower, che a sua volta partirà il mese prossimo. La Bce realizzerà poi altre sei aste nel 2015 e nel 2016.

Piano anti-deflazione
Le operazioni di liquidità (dette Tltro) e gli acquisti di titoli fanno parte di un piano annunciato dal presidente della banca centrale Mario Draghi per cercare di combattere il rischio di deflazione e rilanciare la stagnante economia dell'eurozona attraverso migliori condizioni per il credito. Il risultato molto basso della prima asta solleva qualche dubbio sulla possibilità che la Bce raggiunga il suo obiettivo di riportare il proprio attivo ai livelli del 2012, come ha detto Draghi: si tratterebbe di un aumento di circa mille miliardi di euro, rispetto agli attuali 2mila miliardi.
Il prossimo appuntamento per i mercati è la comunicazione, domattina, da parte della Bce degli importi rimborsati dalle banche provenienti dalle precedenti iniezioni di liquidità realizzate a cavallo della fine del 2011: in questo modo si scoprirà quanta della domanda di oggi è nuova liquidità e quanta invece è servita a rimborsare i vecchi prestiti.

In ottobre il dettaglio sul piano di acquisti Abs
Fra l'una e l'altra Tltro, la Bce lancerà un programma di acquisto di titoli cartolarizzati (Abs) e di covered bond, misura anch'essa diretta a facilitare il credito. In tutto, ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, l'obiettivo è riportare l'attivo totale dell'Eurotower dai livelli attuali a quelli del 2012: la differenza è di mille miliardi di euro. A metà ottobre, l'annuncio dei risultati dell'esame approfondito delle banche dovrebbe a sua volta, negli intenti della Bce, rimuovere un fattore di incertezza che finora ha pesato sul credito. A fronte dei mille miliardi cui ha fatto riferimento implicito Draghi ci sono circa 350 miliardi di euro di liquidità che le banche avevano ricevuto dalla Bce in operazioni precedenti (Ltro) e che devono essere rimborsati entro febbraio 2015 e quindi potrebbero ridurre l'impatto complessivo delle misure.

I dubbi sui destinatari finali
C'è qualche dubbio poi che la liquidità arrivi ai destinatari voluti, cioè soprattutto alle piccole e medie imprese di Paesi come Italia e Spagna, strangolate dalle difficoltà con il credito. La domanda di credito, secondo uno studio dell'agenzia di rating Fitch, resterà debole. Per Francesco Garzarelli, di Goldman Sachs, tuttavia, la combinazione di Tltro e acquisti di Abs può avere un effetto prociclico, rafforzando la ripresa: le misure avranno maggiore impatto se l'economia dell'Eurozona si stabilizzerà aumentando la creazione di credito e quindi innestando un circolo virtuoso. È quel che sperano all'Eurotower.

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